Ripple: cos’è e come funziona
Ripple è una moneta virtuale nata nel 2013. Oggi insieme a Ethereum è vista come una delle maggiori competitor del Bitcoin, criptovaluta nata nel 2009 e che ha fatto parlare molto di se negli ultimi anni.
Ripple come tutte le altre criptovalute non è una moneta fisica ma esiste solo nel mondo virtuale. Ciò non significa che non abbia valore, anzi. Solo che deve essere concepito in modo diverso rispetto alle valute tradizionali come l’euro o il dollaro. Scopriamo adesso cos’è Ripple e come funziona.
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Ripple è sia il nome della criptovaluta, indicata come XRP, sia il nome della rete all’interno cui opera. E’ stata fondata da Chris Larsen e Jed McCaleb che hanno aperto la OpenCoin. Non è certo un segreto che Ripple sta cercando di fare concorrenza alle Bitcoin. Sono gli stessi fondatori che hanno ammesso il loro scopo. Lanciare sul mercato una criptovaluta migliore, che supera tutti gli svantaggi dei Bitcoin.
Con il termine Ripple si indica sia la valuta, la borsa e l’interno network di pagamenti. Tutto sommato Ripple offre non solo una moneta virtuale alla quale oggi gli investitori stanno guardando in modo diverso anche a causa delle forti oscillazioni dei Bitcoin, ma una vera e propria piattaforma che offre un’alternativa al classico sistema degli intermediari finanziari.
Nel mondo delle criptovalute Ripple rappresenta un po’ una novità. Non è solo una moneta elettronica ma è un vero e proprio strumento finanziario al quale possiamo affidarci per inviare velocemente e a basso costo i pagamenti. Appare chiaro a chi s’intende un po’ di questo mercato come il tutto può rivelarsi una buona opportunità d’investimento. Con Ripple possono diminuire i costi di back office della banca, questo proprio grazie alla possibilità di effettuare i pagamenti internazionali. Fino a oggi sono 14 le banche internazionali che lavorano con Ripple, in nove paesi per con una copertura dell’86% delle coppie di valute.
Un altro aspetto interessante delle cripto valute è la verifica e la fiducia che c’è tra i nodi. Su questo sistema si basa tutta la piattaforma di Ripple.
Come qualsiasi criptovaluta il valore di Ripple è sempre in movimento. Subisce alti e bassi ma tutto sommato se guardiamo i suoi grafici vediamo che è sempre in aumento. Durante il 2017 il suo valore è cresciuto, superando le aspettative iniziali. Oggi vale circa 33 centesimi di euro.
Il motivo del veloce incremento secondo gli esperti è dovuto dal forte interesse da parte delle banche per questa criptovaluta. Stanno investendo molto su di lei. Gli accordi che stringe con gli istituti finanziari aumenta sempre di più e sta ottenendo diversi accordi di partnership.
Secondo gli analisti si perché nei prossimi mesi Ripple avrà una crescita di valore molto importante. Se decidete di investire in Ripple acquistando la criptovaluta dovete passare per un Exchange. Potete perciò cambiare i vostri euro in Ripple ma anche le altre monete virtuali in Ripple.
Non scegliete un Exchange a caso, molto non sono regolamentati perciò non avete tutele. Una volta individuati i giusti exchange di criptovalute, le cui commissioni magari sono un po’ più alte ma vi tutelano, potete decidere di comprare Ripple oppure speculare su di loro, cioè guadagnare sia in rialzo che in ribasso. In questo caso Ripple è un vero e proprio Asset. Considerate che come ogni attività speculativa può portarvi anche in grandi perdite. Perciò investite solo ciò che potete effettivamente permettervi di perdere.
Se desiderate comprare Ripple le migliori piattaforme sono IQ Option, 24 Option o Avatrade. Inoltre hanno un buon servizio di assistenza clienti.
Ripple infatti si basa su un sistema P2P, cioè peer to peer. Lo scopo è quello di abbassare al minimo i costi di intermediazione su tutte le transazioni finanziarie, portandole possibilmente allo 0. Un’altra differenza con i Bitcoin è che possiede un registro delle transazioni, perciò tutto ciò che viene eseguito attraverso Ripple avviene nel giro di pochissimi secondi. Scambi e transazioni sono veloci grazie a questi registri chiamati Ledger.
Un altro punto a favore è la possibilità di inviare attraverso la rete Ripple del denaro in una valuta e riceverla in un’altra. Non vi è infatti continuità di forma. E’ possibile inviare del denaro in euro e riceverlo in dollari.
Proprio per questo motivo viene usato soprattutto dalle banche in modo da poter fare i trasferimenti con le valute differenti e minimizzando allo stesso tempo le commissioni.
Mentre Bitcoin è completamente decentralizzato, XRP si mette a disposizione degli istituti bancari così da sostituire i classici metodi di pagamento.
Chiaramente non mancano i punti in comune con le Bitcoin, come per esempio il fatto di operare sopra una rete open source. Quando si parla di open source s’intende una rete dove i creatori e i gestori della rete possono intervenire per apportare le modifiche che sono previste dalle normative in vigore sulle valute virtuali. Tutti però possono proporre migliorie.
Entrambe sono comunque sia criptovalute e come tali possono essere acquistate per investire aspettando una (non certa) crescita. Possono essere usate per pagare beni e servizi a chi le accetta come valuta e ovviamente si trasformano entrambe in Asset su cui effettuare delle speculazioni bancarie.
Non è una questione di “meglio” o “peggio”. Si tratta si di due criptovalute ma sono sostanzialmente differenti. Lo scopo di Ripple infatti è quello di velocizzare i pagamenti interbancari e farli costare meno. Perciò si mette a servizio delle banche. Le Bitcoin invece non sono nate con questo scopo ma con quello di offrire un sistema di pagamento decentralizzato e non gestibile dalle banche.
Quando vi trovate a scegliere tra l’una e l’altra perciò il consiglio è quello di valutare attentamente su cosa volete investire e come. Ripple comunque è una criptomoneta relativamente nuova e sta davvero conquistando l’interesse dei più grandi istituti bancari che investano su di lei e sulla sua crescita.