Il cybercrime è in forte ascesa in Italia. La percentuale degli attacchi informatici è aumentata del 10% e bisogna agire per evitare gravi danni.
Nel 2024 è stata registrata un’impennata del cd. cybercrime nel nostro Paese, con un totale di 3.541 attacchi informatici. Rispetto al 2023, c’è stato un incremento del 27,4% del fenomeno, come attestano i dati del Rapporto annuale del Clusit, l’Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica.

Rispetto al 2019, gli episodi sono stati circa il doppio (ben 295) e nel 79% le conseguenze sono state dannose per le vittime. Il cybercrime, dunque, rappresenta il pericolo informatico più grave, soprattutto perché nella maggior parte dei casi è diretto all’estorsione di denaro.
I criminali hanno messo a punto tecniche sempre più efficaci, grazie all’Intelligenza Artificiale. Ad esempio, gli episodi di phishing sono diventanti più difficili da individuare, così come gli attacchi basati sulla vulnerabilità. Ma quali sono i settori che finiscono sotto attacco con maggiore frequenza?
Cybercrime in Italia: i settori in cui gli attacchi sono più diffusi
In Italia, i settori che hanno dovuto fare i conti con il cybercrime sono stati principalmente quelli delle news e dei multimedia (18% degli episodi). Seguono nella classifica il settore manifatturiero e i trasporti e logistica, con il 25% degli attacchi mondiali che si sono verificati in Italia.

Contrariamente alle aspettative, i colpi nel settore finanziario e assicurativo sono diminuiti del 2% rispetto al 2023. Stabile, invece, la percentuale dei crimini nel settore sanità. Il dato che preoccupa maggiormente è quello della gravità del cybercrime, perché nel nostro Paese ha avuto un’incidenza maggiore rispetto alla media globale.
Dal 2020 al 2024, secondo le stime di Clusit, ci sono stati ben 973 incidenti di particolare gravità, dei quali 357 solo nell’ultimo anno. Al primo posto degli attacchi si posiziona il malware, con il 38% degli episodi in Italia.
Rapporto Clusit 2025: Italia a rischio, bisogna combattere gli attacchi informatici
Il Rapporto Clusit 2025 (che verrà ufficialmente presentato il prossimo 11 marzo durante il Security Summit Milano 2025) pone l’accento su una questione di primaria importanza: la necessità, da parte delle aziende e delle istituzioni italiane di ideare efficienti meccanismi di protezione contro gli attacchi informatici. Si mostrano, purtroppo, ancora troppo vulnerabili.
Come ha sottolineato Luca Bechelli, membro del Comitato Direttivo Clusit, “Il settore News e Multimedia ha raggiunto un primato negativo nel 2024, con un singolo attacco che ha compromesso i dati di 5 milioni di persone“. Dovranno, quindi, essere messe in atto difese più adatte, perché la sicurezza informatica è essenziale per tutelare il futuro dell’Italia.