Buoni Postali: occhio alla scadenza o si rischia di perdere tutte le somme investite

Trascorsi i termini di prescrizione, i Buoni Postali non possono essere più riscattati. Dopo quanto diventano inesigibili?

Anche gli investimenti e i risparmi, tra cui i Buoni Fruttiferi Postali, vanno in prescrizione. Se non riscossi entro un determinato periodo di tempo, dunque, si perdono. Per ovviare a tale inconveniente, sono stati introdotti i cd. Buoni Postali dematerializzati, che non si prescrivono, perché alla scadenza l’importo raggiunto viene versato in maniera automatica sul conto corrente del proprietario.

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Prescrizione Buoni Postali: occhio alla decorrenza o si rischia di perdere tutte le somme investite (criptomercato.it)

I Buoni cartacei, invece, vanno sempre riscattati e presentati fisicamente presso lo sportello dell’Ufficio Postale. In caso contrario, l’intera somma andrà persa per sempre. Solo in un particolare caso, la legge ammette una deroga e permette anche ai titolari di Buoni cartacei prescritti di ottenere il denaro. Vediamo quando è possibile e in che modo agisce la prescrizione a seconda delle diverse tipologie di Buoni.

Prescrizione Buoni Postali: quando inizia a decorrere?

Ai sensi dell’art. 2946 del codice civile, i Buoni Postali si prescrivono in dieci anni. Il computo del decennio, tuttavia, non ha inizio dall’emissione del titolo ma dalla sua scadenza, ossia dal momento in cui smettono di maturare gli interessi.

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Prescrizione Buoni Postali: quando inizia a decorrere? (criptomercato.it)

Per capire quando interviene la prescrizione, quindi, bisogna distinguere a seconda del tipo di Buono e controllare fino a quando è considerato fruttifero. Per esempio, il Buono 4×4 ha una durata massima di 16 anni e la prescrizione inizia a decorrere alla fine del sedicesimo anno; il Buono Dedicato ai Minori, invece, scade al compimento del diciottesimo anno dell’intestatario. Ai fini del calcolo della prescrizione, dunque, basta aggiungere dieci anni alla data di scadenza.

Occhio, però, ai Buoni Postali Ordinari più vecchi, ossia quelli fino alla serie Z, perché hanno una durata di 30 anni; quelli successivi, dalla serie A1, hanno una durata di 20 anni. Per evitare problemi, consigliamo di monitorare periodicamente il sito di Poste Italiane, perché vengono pubblicati sempre gli avvisi sulla prescrizione dei Buoni, con la tabella di tutte le serie in scadenza.

Cosa fare se il Buono è prescritto?

La prescrizione dei Buoni Fruttiferi Postali comporta l’impossibilità di essere riscossi e, di conseguenza, la perdita del capitale investito e degli interessi maturati negli anni. Le somme non riscattate vengono depositate in uno specifico Fondo creato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.

In base a quanto sancito dall’art. 2935 del codice civile, tuttavia, in alcuni casi eccezionali la prescrizione comincia a decorrere dal giorno in cu il diritto può essere fatto valere. Fino ad allora, quindi, non parte il calcolo del termine. Se il proprietario del Buono riesce a provare che, a causa di validi e giustificati motivi, non poteva incassarlo entro il termine previsto, potrà riscuoterlo. Ma si tratta di ipotesi molto rare, perché le ragioni devono essere oggettive e documentate.

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