Arriva il rimborso delle bollette in busta paga da parte del datore di lavoro. A chi spetta il beneficio e come si ottiene?
Sull’ammontare finale della busta paga incidono una serie di elementi, tra cui i cd. fringe benefits, ossia compensi di natura non monetaria ma che si sostanziano in agevolazioni, beni e servizi concessi dal datore di lavoro ai propri dipendenti.
Si tratta di riconoscimenti fondamentali per la tutela dei lavoratori, perché contribuiscono al loro benessere finanziario. Tra i fringe benefits rientrano, ad esempio, i buoni pasto, le polizze assicurative, i rimborsi degli alloggi, le auto aziendali e le apparecchiature elettroniche (come cellulari, tablet e PC).
Di recente, è stata inserita un’ulteriore agevolazione: il Bonus bollette, grazie al quale i dipendenti possono ottenere un rimborso esentasse fino a 2 mila euro direttamente in busta paga. Quali sono le condizioni per beneficiare del vantaggio?
Una delle principali caratteristiche dei fringe benefits è l’esenzione dalle tasse. Tale condizione ha subito una serie di modifiche nel corso degli anni, fino alla fissazione del limite a 258,23 euro. La Legge di Bilancio 2024, poi, ha innalzato la soglia a 1.000 euro per i dipendenti senza figli a carico e a 2 mila euro per quelli con figli a carico.
La Legge di Bilancio 2025, poi, ha prorogato l’innalzamento del limite esentasse fino al 2027. Dopo tale date, i fringe benefits il sui ammontare superi i 258,23 euro, concorreranno alla formazione del reddito da lavoro dipendente.
Per quanto riguarda il Bonus bollette riconosciuto direttamente in busta paga sotto forma di rimborso, l’agevolazione spetta per le utenze domestiche attive presso l’abitazione del dipendente, del coniuge e degli altri familiari, a patto che le spese siano state effettivamente sostenute dai membri del nucleo familiare del lavoratore.
Il Bonus si applica anche alle utenze condominiali (ad esempio, l’acqua o il riscaldamento), qualora intestate al condominio oppure al proprietario, nell’ipotesi di contratto di affitto. In quest’ultimo caso, è necessario che dal contratto sia stabilito che il pagamento delle utenze spetti al lavoratore.
Il Bonus viene attribuito dietro invio di un’apposita documentazione, come la copia delle bollette pagate oppure la dichiarazione sostitutiva indicante i costi sostenuti per le utenze. È, inoltre, necessario che le bollette non siano già state rimborsate.
Ricordiamo, tuttavia, che il Bonus non costituisce un diritto del lavoratore dipendente, ma viene riconosciuto a discrezione del datore di lavoro.
Trascorsi i termini di prescrizione, i Buoni Postali non possono essere più riscattati. Dopo quanto…
La ricetta elettronica ha lo scopo di semplificare la vita dei pazienti e rendere più…
In caso di ristrutturazione edilizia, l'IMU non si determina sulla rendita catastale, ma sulla base…
Sempre più italiani decidono di destinare il TFR a forme di investimento, anche per incrementare…
Occhi puntanti su Aureal One, la crypto che fa concorrenza a Bitcoin e pronta a…
Anche l'invalidità riconosciuta in maniera definitiva può essere ridotta, con conseguenze negative sulle prestazioni economiche…