Si potrà davvero accedere alla pensione anticipata grazie a pensione Quota 89? Ecco tutto quello che bisogna sapere.
Negli ultimi giorni è trapelata la notizia della possibile introduzione di un nuovo strumento di flessibilità in uscita: Quota 89. In realtà, la Legge di Bilancio 2025 non prevede dei cambiamenti all’attuale sistema previdenziale e, dunque, non ha ampliato il novero delle misure accessibili.
Sono, invece, state attuate delle variazioni alla pensione anticipata contributiva introdotta dalla Legge Fornero, riservata a coloro che hanno iniziato ad accreditare versamenti a partire dal 31 dicembre 1995. Proprio tale modifica ha preso il nome di “Quota 89“, dalla somma dei requisiti anagrafici e contributi richiesti dalla normativa.
Attenzione, però, perché non necessariamente il nuovo sistema sarà più vantaggioso per chi ha intenzione di uscire prima dal mondo del lavoro. Nonostante l’accesso al pensionamento con 3 anni di anticipo, infatti, le condizioni da rispettare sono diventate molto più stringenti ed è prevista una limitazione di tipo economico. Analizziamo l’istituto nel dettaglio.
Quota 89 è una locuzione alternativa per indicare la cd. pensione anticipata contributiva. Possono usufruirne i soggetti che hanno raggiunto un’età anagrafica di almeno 64 anni e una contributiva di almeno 25 anni.
È, però, necessario un requisito ulteriore: la maturazione di un assegno pensionistico pari almeno a tre volte l’ammontare dell’Assegno sociale, ossia circa 1.616 euro nel 2025. Per le lavoratrici con un figlio, invece, tale limite è ridotto a 2,8 volte l’Assegno sociale (ossia 1.508,33 euro), mentre per quelle con due o più figli a 2,6 volte (1.400,59 euro).
Un’importante novità introdotta dalla Legge di Bilancio 2025 è la possibilità di maturare il presupposto contributivo anche per mezzo del cumulo del rendimento legato a un eventuale Fondo pensione. In questo modo, il Governo spera di incentivare i lavoratori a sottoscrivere forme di pensione complementare.
La Manovra finanziaria, però, ha previsto anche delle modifiche “peggiorative”; dal 2030, di fatto potrebbe essere ufficialmente abolita Quota 89, per far spazio a Quota 94. Non basteranno più 25 anni di contributi ma 30 e l’accesso alla pensione anticipata sarà riservato solo a coloro che avranno maturato un importo dell’assegno pensionistico pari almeno a 3,2 volte quello dell’Assegno sociale.
Si presume che sarà necessaria una soglia molto elevata, visto che, nel frattempo, aumenterà anche l’Assegno sociale, conseguentemente alla rivalutazione delle prestazioni al tasso di inflazione rilevato annualmente dall’ISTAT. Il raggiungimento dei 25 anni di contributi, infine, diventerà sempre più complicato, a causa della discontinuità e della precarietà del mondo del lavoro.
Ethereum è la seconda criptovaluta sul mercato, ma l'ingresso di altre monete potrebbe provocarne la…
Esistono diversi conti correnti a zero spese. Ecco 5 validissimi prodotti per chi desidera tagliare…
I costi della RC Auto aumenteranno fino al 5% entro giugno. Come difendersi da questa…
Gli hacker del collettivo filo russo NoName057 hanno rivendicato i colpi ai portali di banche…
Molte persone dormono con la luce accesa, ignare dell'impatto sulla bolletta di questa diffusa ma…
L'Agenzia delle Entrate mette in guardia gli investitori dalle truffe legate alle criptovalute. Come evitare…