L’Unione Europea ha trovato l’accordo relativo alle direttive sulle case green. Tante novità in arrivo nei prossimi anni: ecco che cosa cambia.
Nella giornata di giovedì 7 dicembre si è conclusa la trattativa sulla normativa in merito agli immobili green. Le istituzioni europee hanno aperto i lavori lo scorso giugno e finalmente hanno trovato un accordo.
Il Parlamento, il Consiglio e la Commissione dell’Unione Europea hanno raggiunto un’intesa provvisoria sul testo riguardo alla Energy performance of buildings directive (Epbd). Stiamo parlando delle direttive sulle case green che dovranno essere approvate in via definitiva e poi adottare ufficialmente. Il testo dovrà essere votato dalla Commissione il prossimo 23 gennaio 2024.
Direttive case green: cosa cambia
L’obiettivo della nuova normativa europea in merito agli immobili green è tracciare un percorso per il raggiungimento di un parco edifici naturale entro il 2050 dal punto di vista climatico. Nel corso dell’ultimo incontro sono stati decisi alcuni scopi intermedi per il risparmio energetico per l’intero patrimonio edilizio di tutti i paesi membri.
Tutti i paesi che fanno parte dell’UE dovranno garantire che gli edifici residenziali più inquinati riducano il proprio consumo energetico del 16% entro il 2030, mentre entro il 2035 ci deve essere una riduzione tra il 20 e 22%. Per quanto riguarda gli edifici non residenziali devono ridurre i consumi del 16% entro il 2030 ed entro il 2033 ci deve essere una riduzione del 26%.
Il 55% della riduzione di energia degli edifici dovrà essere raggiunto tramite la ristrutturazione degli immobili con le prestazioni peggiori. È importante sottolineare che i nuovi edifici dovranno avere un impatto zero entro il 2030, mentre per le strutture pubbliche l’obbligo scatterà due anni prima, ovvero dal 2028.
Uno dei punti più importanti della manovra della direttiva europea sulle case green riguarda la fine dei combustibili fossili che con il nuovo accordo è stato fissato al 2040, quindi non al 2035 come era stato inizialmente deciso ad ottobre. Lo stop definitivo alle caldaie alimentate a gas arriverà con cinque anni di ritardo, mantenendo gli incentivi per le caldaie ibride.
C’è da aggiungere che la manovra europea per quanto riguarda le case green ha previsto anche la fine dei sussidi per le cadaie autonome entro il 2025, così come sarà obbligatorio installare i pannelli solari sugli edifici pubblici, ma anche su quelli non residenziali di grandi dimensioni e sugli edifici nuovi. Ricordiamo che il testo dovrà essere approvato, ma comunque la strada è ormai segnata.