In Vite al limite una paziente è stata protagonista di un percorso delicato e drammatico: dopo il programma finisce male.
Vite al limite è stato spesso scenario di storie che hanno segnalato una certa difficoltà, non solo derivata dal problema dell’obesità ma anche altre situazioni, alcune generate durante il percorso mentre altre avvenute in passato. Tutti questi elementi sono riscontrabili in una vicenda che ancora oggi è ricordata perfettamente dal pubblico americano e italiano.
Uno dei percorsi più complicati di Vite al limite – Foto YT: @TLCTVUK – (Criptomercato.it)In oltre 10 anni di puntate dello show americano, il percorso di Carrie Johnson risulta essere uno dei più complicati in assoluto. La donna ha sempre avuto un rapporto ossessivo con il cibo e questo legame l’ha portata a pesare a 18 anni ben 180 kg. Con il passare del tempo la dipendenza è peggiorata mettendo la donna ancora più in difficoltà.
L’arrivo alla clinica di Houston del Dottor. Nowzaradan ha messo in evidenza fin da subito i suoi circa 300 chili. Un peso elevatissimo su cui si è incentrato il primo colloquio con Now. Dal piano stilato dallo specialista però le cose non sono andate come si auguravano tutti.
Il dramma di Carrie Johnson in Vite al limite: come sta oggi
Già dal primo incontro con lo specialista, Carrie Johnson ha evidenziato di come l’unico momento in cui si sentiva realizzata era quando mangiava, lì ritrovava un’assoluta serenità. Nel tempo aveva saputo crearsi anche una famiglia a cui teneva tantissimo ma al tempo stesso temeva che avrebbe perso tutto in un attimo a seguito della sua condizione fisica.
Nelle varie confessioni, la donna confidava di sapere dell’amore di suo marito ma comunque dentro di lei c’era un certo spavento per una possibile evoluzione negativa. Al via del suo percorso, Carrie aveva ben in mente quale fosse il problema e come andava risolto ma il legame con il cibo pareva molto difficile da tagliare.
Dopo 3 mesi la donna aveva perso solo 5 chili e il risultato raggiunto indusse Nowzaradan a consigliarle un terapista per cercare di comprendere le ragioni alla base di questo rapporto ossessivo con l’alimentazione. Durante la terapia è emerso il suo difficile periodo adolescenziale seguito da anni complicati in cui ha affrontato un matrimonio fallimentare, una gravidanza complicata, l’isterectomia dopo aver ricevuto la diagnosi di tumore e la morte del padre.
Nei mesi successivi anche grazie all’aiuto di suo marito ha perso prima 30 chili e poi altri 50 kg necessari per arrivare all’operazione effettuata da Nowzaradan. Alla fine della sua esperienza, Carrie Johnson appariva una donna ben consapevole dei rischi causati da uno stile di vita e alimentare sbagliato.