Un avvocato legato all’industria delle criptovalute ha preso di mira la Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti.
Il consulente legale di XRP lancia una sfida pubblica che ha il potenziale di indebolire la posizione dell’autorità di regolamentazione dei titoli.
L’avvocato pro-Ripple (XRP), e del mondo cripto in generale, John Deaton, ha lanciato una sfida aperta in risposta all’ultimo video messaggio di Gary Gensler. Il presidente della Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti aveva rimproverato pubblicamente le startup che operano nell’ecosistema delle criptovalute. L’accusa avanzata è quella di aver falsamente etichettato i loro prodotti come non titoli.
Nella sfida pubblica, John Deaton ha dichiarato che vuole che la SEC:
“Citi un solo caso nei 76 anni trascorsi dalla decisione di Howey che affermi:
1) che l’attività sottostante utilizzata in un contratto di investimento sia essa stessa un titolo
2) che le vendite successive di un contratto di investimento siano anch’esse titoli a causa della prima vendita”.
Il test di Howey è lo strumento ancora utilizzato per stabilire se e come un’attività sottostante utilizzata in un contratto di investimento è di per sé un titolo.
Gli attori dell’ecosistema delle valute digitali e la SEC si sono trovati su posizioni piuttosto contrastanti nella disputa sul significato del termine “titolo”. Oltre su ciò che si qualifica o meno come tale. A questo punto del 2018, la Commissione ha avviato azioni di enforcement contro un numero significativo di società di criptovalute.
L’exchange Kraken è stato sanzionato per un totale di 32 milioni di dollari dalla regular per aver commercializzato prodotti di staking, che la regular considera titoli. Inoltre, la società Paxos Trust, responsabile dell’emissione della stablecoin Binance USD (BUSD), ha ricevuto un avviso di garanzia per il token e di conseguenza ha cessato il processo di emissione del prodotto.
Nella causa in corso tra la Securities and Exchange Commission (SEC) e Ripple Labs Inc., John Deaton, noto per essere un forte sostenitore delle imprese di criptovalute, si è guadagnato la ribalta per aver presentato delle memorie amicus per conto di circa 75.000 investitori di XRP. La causa è stata contestata da Ripple Labs Inc.
In questa particolare sfida, Deaton ha messo sotto accusa la Commissione chiedendole di “citare UN SOLO CASO nella storia degli Stati Uniti nell’Amicus Brief di #XRPHolders”. Ha poi sottolineato in chiusura che “la SEC non può rispondere alla sfida perché non c’è un solo caso”.
Coinbase ha addirittura fatto un ulteriore passo avanti nella conversazione. Intenta quindi una causa contro l’autorità di regolamentazione per non aver fornito una linea guida chiara per il fiorente mercato delle criptovalute e dei beni digitali. Il tutto nonostante il fatto che il settore nel suo complesso abbia spesso sollecitato la comunicazione.
La mancata definizione di norme guida per il mercato, secondo i sostenitori di una nuova proposta di legge, potrebbe mettere gli Stati Uniti in una posizione di svantaggio rispetto ad altri Paesi. Svantaggi sia in termini di cripto e di innovazione, che finanziaria in generale.
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