Nel mese di marzo 2023 sono stati rubati NFT per un valore totale di 10,9 milioni di dollari, con una riduzione del 32,72% rispetto al mese precedente.
Entro due ore dal furto, la metà dei Token Non Fungibili (NFT) rubati è stata venduta su mercati decentralizzati di asset digitali. Dopo Blur, il 19,5% dei NFT rubati è stato venduto su OpenSea.
Inaspettatamente, nel marzo 2023, un grosso furto di beni digitali per un totale di ben 10,9 milioni di dollari ha sconvolto l’industria dei token non fungibili (NFT). Rispetto al mese precedente, i furti di NFT sono diminuiti del 32,7%. L’evento, che ha provocato un’onda d’urto nelle comunità della blockchain e delle criptovalute, ha sollevato preoccupazioni sulla sicurezza in generale di questi beni digitali.
Metà degli NFT rubati sono stati venduti a due ore di distanza dall’attacco
Secondo un tweet di PeckShieldAlert, la metà dei NFT rubati è stata prontamente venduta su diverse piattaforme entro due ore dal crimine. Sebbene l’identità dei rapinatori e le loro motivazioni non siano ancora chiare, gli analisti ritengono che questo sia solo l’inizio e che potrebbero verificarsi altri casi di questo tipo in futuro.
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Da una ricerca successiva è emerso che una parte consistente dei NFT rubati è stata inizialmente venduta sul noto marketplace di arte digitale Blur. Incredibilmente, la piattaforma è stata utilizzata per vendere il 74,9% delle NFT rubate. Il 19,5% dei NFT rubati è stato poi venduto sul più noto mercato online OpenSea.
Negli ultimi tempi, gli NFT sono cresciuti di popolarità. Questo poiché sempre più artisti, performer e persino squadre sportive sono saliti a bordo per monetizzare i loro beni digitali. Tuttavia, la perdita di questi beni digitali solleva seri interrogativi sulla loro sicurezza. Oltre che gettare nuove macchie sul mondo delle criptovalute e degli asset digitali nel suo insieme.
Secondo un precedente rapporto di InvestorBites, gli hacker che hanno cercato di corrompere il sistema hanno interferito con l’attesissimo evento di airdrop di token Blur.
Secondo le informazioni rilasciate, un hacker non identificato ha finto di essere l’account di Blur e ha emesso token BLUR fasulli a una serie di organizzazioni, tra cui Coinbase, Justin Sun e Yuga Labs.