Questa settimana un voto in commissione congiunta dovrebbe approvare il disegno di legge sulla regolamentazione anti riciclaggio proposto dai parlamentari europei.
Le norme descritte nel disegno di legge avranno un impatto sui pagamenti in criptovaluta, sui Token Non Fungibili (NFT), sulle piattaforme di Finance Decentralizzata (DeFi) e sulle Organizzazioni Autonome Decentralizzate (DAO).
Anche quando il dossier entrerà nei negoziati interistituzionali, la normativa potrebbe cambiare in modo sostanziale.
Il pacchetto anti riciclaggio dell’Unione Europea include le criptovalute, che hanno occupato un ampio spazio di discussione. Due delle commissioni del Parlamento europeo che si occupano del disegno di legge voteranno nella giornata di martedì se accettare o meno il testo.
Attualmente sono presenti molti requisiti per le imprese che forniscono servizi all’industria delle criptovalute dell’UE. Anche se la legge è avanzata con questo voto, potrebbero ancora essere apportate delle modifiche. Il disegno di legge sull’anti riciclaggio deve passare una votazione plenaria dopo le votazioni in commissione per poter passare ai negoziati interistituzionali.
Le norme anti riciclaggio si applicano anche alle organizzazioni autonome decentralizzate e ai sistemi finanziari decentralizzati. Secondo un documento divulgato, sarà necessario che siano “gestite direttamente o indirettamente. Anche attraverso smart contract o protocolli di voto. Da persone fisiche e giuridiche identificate”.
A differenza del regolamento sui mercati dei cripto-asset di prossima attuazione nell’UE, le piattaforme che trattano NFT sono riconosciute come società obbligate ai sensi della legge antiriciclaggio. L’obiettivo è quello di colmare il divario normativo.
Se consentono transazioni in criptovaluta per un valore superiore a 1.000 euro (attualmente circa 1.080 dollari), gli istituti di credito e finanziari devono adottare precauzioni di due diligence. Inoltre, sono previste procedure di due diligence più severe per le transazioni che coinvolgono wallet self-hosted e accordi di corrispondenza con fornitori di servizi di criptovaluta non appartenenti all’Unione Europea.
Le transazioni da portafogli self-hosted con un valore superiore a 1.000 euro saranno limitate per l’uso nei pagamenti commerciali in criptovaluta. Questo a meno che il proprietario del portafoglio non possa essere verificato. La Commissione europea dovrà decidere entro tre anni se modificare la norma sui pagamenti commerciali per conformarsi a regole come il quadro per le identità digitali nell’Unione europea e la recente proposta dell’Autorità antiriciclaggio.
Il regolamento vieterebbe sia i conti bancari anonimi che i conti anonimi in criptovaluta. Ulteriori dispositivi di anonimizzazione come tumbler, mixer e portafogli per la privacy sono classificati come a più alto rischio. Inoltre, la Commissione stabilirà se questi dispositivi dovranno essere vietati in futuro.
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