Le agenzie federali americane stanno “strumentalizzando” la crisi bancaria per uccidere le criptovalute: il preoccupante punto di Tom Emmer.
Un deputato repubblicano e un ex regolatore bancario con profondi legami con l’industria delle criptovalute hanno accusato le agenzie federali di usare l’attuale crisi bancaria per “soffocare gli asset digitali“.
L’ex regolatore bancario e dirigente di Coinbase Brian Brooks ha detto che i regolatori stanno cercando di “soffocare” le criptovalute. Ma vediamo perché.
Le agenzie federali americane stanno “strumentalizzando” la crisi bancaria per uccidere le criptovalute?
Il 15 marzo il deputato del Minnesota Tom Emmer, il numero 3 dei repubblicani, ha inviato una lettera al presidente della Federal Deposit Insurance Corporation. Nella lettera ha accusato l’agenzia e un altro regolatore bancario, l’Office of the Comptroller of the Currency (Ufficio del Controllore della Moneta). Questi avrebbero “effettivamente usato le loro autorità negli ultimi mesi per eliminare le opportunità degli asset digitali legali dagli Stati Uniti“.
Ciò avviene sulla scia della chiusura volontaria della Silvergate Bank, focalizzata sulle criptovalute, avvenuta la scorsa settimana. E anche del successivo sequestro e chiusura di altre due banche con un grande coinvolgimento nelle criptovalute che stavano subendo una fuga: Silicon Valley Bank e Signature Bank.
Emmer ha citato i commenti del membro del consiglio di amministrazione della Signature Bank ed ex membro del Congresso Barney Frank. Secondo Frank l’istituto è stato chiuso bruscamente domenica sera per “inviare un messaggio” alle banche affinché si rifiutino di fare affari con l’industria delle criptovalute. Frank è stato coautore della legge Dodd-Frank che ha rafforzato la vigilanza sulle banche dopo la crisi dei mutui subprime del 2008.
Settimane decisive
I regolatori bancari federali e quelli di New York e della California hanno effettivamente ordinato la chiusura di SVB e Signature prima di consegnarle alla FDIC per la liquidazione. Inoltre hanno negato con forza questo fatto. Resta da vedere se riuscirà ad allontanare le banche.
Frank sostiene che l’amministrazione Biden sta spingendo “le imprese americane di criptovalute, e i loro clienti americani, verso mercati offshore. Questi sono non regolamentati, opachi e non sicuri“. Il rappresentante Emmer ha dichiarato:
“In meno di una settimana, la paura del mercato dettata dalle dichiarazioni normative ha spinto a ritiri di massa presso le poche banche rimaste che forniscono alle imprese legali di criptovalute l’accesso ai servizi finanziari“.
Ha chiesto al presidente della FDIC Martin Gruenberg se la sua agenzia ha “dato istruzioni alle banche sotto la sua supervisione di non fornire servizi bancari alle società di criptovalute”. Il rappresentante Emmer ha anche chiesto:
“Avete comunicato – esplicitamente o implicitamente – a qualche banca che la loro supervisione sarà in qualche modo più onerosa se assumeranno nuovi (o manterranno gli esistenti) clienti di asset digitali?”.
Lavorare insieme
Brian Brooks – Comptroller of the Currency ad interim sotto il presidente Donald Trump – condivide l’opinione del deputato Emmer.
Brooks si è dimesso da chief legal officer della borsa cripto statunitense Coinbase per assumere la direzione dell’OCC. Ha dichiarato mercoledì a CoinDesk che “è abbastanza chiaro che le agenzie di regolamentazione bancaria hanno gà deciso. La cripto è intrinsecamente rischiosa e che deve essere separata dal sistema bancario“. E ha aggiunto:
“Credo che stiano cercando di inviare un segnale che alla fine soffocherà [le cripto]“.
Durante la sua permanenza all’OCC, Brooks ha raccontato che lui, il capo della FCC e il vicepresidente della Federal Reserve – che sovrintende alla vigilanza bancaria – si sentivano settimanalmente per discutere delle priorità della settimana e di come potersi supportare a vicenda.
Brooks ora fa parte del consiglio di amministrazione di BitFury, azienda produttrice di software blockchain e hardware per il mining. Ha affermato che in questo caso è “sicuro al 100% che i regolatori stessero lavorando insieme“.
Durante la sua permanenza all’OCC, Brooks ha spinto molto per far sì che le banche supportassero le criptovalute. Ha proposto persino una modifica delle regole che richiedeva alle banche di “fornire l’accesso ai servizi, al capitale e al credito in base alla valutazione del rischio dei singoli clienti, piuttosto che a decisioni di ampio respiro che riguardassero intere categorie o classi di clienti“.
Anche se la criptovaluta non è stata esplicitamente menzionata, era chiaro di quale settore stesse parlando Brooks.