Nella giornata di Giovedì 16 marzo, la Banca Centrale Europea (ECB) ha ignorato le attuali turbolenze del mercato e ha aumentato i tassi di interesse di 50 punti base per combattere l’inflazione persistente. Le ripercussioni sui mercati non si sono fatte attendere.
La Banca Centrale Europea (ECB) ha deciso di aumentare i tassi di interesse di altri 50 punti base giovedì in risposta alle recenti turbolenze nel settore dei servizi finanziari, inviando il segnale che è pronta a fornire ulteriore liquidità alle istituzioni finanziarie se necessario.
Da alcune settimane la Banca Centrale Europea (ECB) ha lasciato intendere che intende aumentare nuovamente i tassi di interesse nella riunione di marzo a causa dell’inflazione che continua a salire oltre il livello previsto. Secondo i dati preliminari raccolti a febbraio, l’inflazione complessiva si è attestata all’8,5%. Tasso che ha superato di gran lunga il tasso di inflazione target della banca centrale del 2%.
Nel suo comunicato ufficiale, la Banca Centrale Europea (ECB) ha dichiarato quanto segue:
“La durata prevista dell’aumento dell’inflazione è troppo lunga. I tre principali tassi di interesse della ECB saranno quindi aumentati di 50 punti base a partire da oggi. Come stabilito dal Consiglio direttivo.”
Nella stessa dichiarazione, la Banca Centrale Europea ha affermato che:
“Il Consiglio direttivo osserva attentamente le recenti tensioni di mercato ed è pronto a reagire come necessario per salvaguardare la stabilità dei prezzi e la stabilità finanziaria nell’area dell’euro”
Dalla scorsa settimana, quando le autorità di regolamentazione statunitensi hanno dichiarato l’insolvenza della Silicon Valley Bank, il settore finanziario ha dovuto affrontare gravi problemi. L’incidente ha portato al fallimento delle filiali estere della banca e ha sollevato dubbi sul fatto che le banche centrali stiano aumentando aggressivamente i tassi di interesse.
Inoltre, nella giornata di giovedì 16 marzo la ECB ha rivisto le sue proiezioni sull’inflazione. Secondo la previsione attuale, l’inflazione nominale annualizzata sarà del 5,3% quest’anno e del 2,9% nel 2024. A dicembre dello scorso anno la banca aveva previsto un’inflazione del 6,3% per il 2023 e del 3,4% per il 2024.
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