La denuncia presentata contro la Silicon Valley Bank e i suoi dirigenti denuncia prezzi delle azioni gonfiati in modo fraudolento, oltre ad altre accuse significative in carico ai vertici della compagnia.
Nel bel mezzo della devastante crisi in corso, che ha di fatto travolto l’intero settore finanziario e bancario degli Stati Uniti, nuove notizie indicano che un certo numero di azionisti ha avviato un’azione legale contro la Silicon Valley Bank, la sua società madre e i membri dei dirigenti della banca.
Silicon Valley Bank (SVB), l’amministratore delegato Greg Becker e il direttore finanziario Daniel Beck sono stati chiamati come imputati nella proposta di azione collettiva. La class action è attualmente depositata presso il tribunale federale di San Jose, in California.
Gli investitori fanno causa alla Silicon Valley Bank (SVB)
Se le autorità californiane chiudessero la banca il 10 marzo, il caso sarebbe probabilmente uno dei primi a essere sottoposto al tribunale. Di conseguenza, USD Coin (USDC), una delle più grandi stablecoin per capitalizzazione di mercato, seconda solo a Tether (USDT) è stata disastrosamente danneggiata dalla situazione. Ha infatti perso il peg al dollaro, in quanto ha iniziato progressivamente a discostarsi dal suo valore di 1 USD.
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Ciò è avvenuto in seguito all’informazione, come abbiamo di recente anticipato in anteprima nel nostro CANALE TELEGRAM UFFICIALE, che Circle aveva riserve per un valore di oltre 3 miliardi di dollari depositate presso l’istituto finanziario. Il prezzo di USDC era di 0,99 dollari al momento della stesura del presente articolo, con una capitalizzazione di mercato di circa 39 miliardi di dollari.
Nella denuncia gli azionisti sostengono che SVB, Becker e Beck hanno nascosto informazioni sui tassi di interesse dell’azienda. Ciò la rende “particolarmente vulnerabile” a una corsa agli sportelli e gonfiando addirittura il valore delle azioni. Le dichiarazioni ufficiali hanno minimizzato i rischi per la società:
“non indicando che i previsti aumenti dei tassi d’interesse, come dettagliato dalla Fed, potevano potenzialmente creare danni permanenti alla società”.
La crescente crisi finanziaria americana
Prima del suo drammatico crollo, si ritiene che la banca avesse un patrimonio di 209 miliardi di dollari, con depositi pari a 175,4 miliardi di dollari. La causa richiede un risarcimento specifico per gli azionisti di SVB tra il 16 giugno 2021 e il 10 marzo 2023. La Silicon Valley Bank /SVB) è diventata la più grande banca fallita negli Stati Uniti dalla crisi finanziaria del 2008.
A seguito della sua scomparsa, altri istituti di credito che servono anch’essi una clientela ricca stanno iniziando a sentire gli effetti di un potenziale contagio. Tra questi clienti ci sono aziende tecnologiche emergenti. Oltre ad imprese sostenute da venture. Aziende che si concentrano sulle criptovalute, come gli exchange di criptovalute. In ultimo, importanti banche locali. Lunedì SVB ha reso noto che sta attualmente valutando possibili opzioni strategiche per le attività rimanenti della società dopo la vendita delle attività bancarie principali.