FTX cita in giudizio Grayscale Investments e si confronta con la SEC sull’ETF Bitcoin Trust: la mossa potrebbe cambiare il mercato cripto.
Il team di gestione dei Debitori FTX sta facendo causa a Digital Currency Group per il divieto agli investitori di Grayscale Bitcoin Trust di riscattare i propri fondi.
Mentre Digital Currency Group affronta in tribunale la Securities and Exchange Commission, viene citato in giudizio dai debitori di FTX, che vogliono che Grayscale Bitcoin Trust sblocchi i suoi fondi.
Si tratta di circa un quarto di miliardo di dollari che l’altra società fallita di Sam Bankman-Fried, Alameda Research, ha bloccato nei trust Grayscale Bitcoin ed Ethereum di DCG.
In particolare, il rifiuto della società di investimento di permettere agli azionisti di riscattare i loro investimenti ha tagliato circa il 90% del valore di queste azioni, secondo i debitori di FTX. Essi vogliono forzare l’apertura ed estrarre 550 milioni di dollari da un investimento che attualmente vale la metà.
Si tratta di un’altra sventura per l’amministratore delegato di DCG Barry Silbert, la cui azienda possiede non solo Grayscale ma anche Genesis, il prestatore di criptovalute in bancarotta che a gennaio si è scontrato con la borsa Gemini dopo aver bloccato 9 miliardi di dollari dovuti a 340.000 clienti di Gemini Earn.
A febbraio è stato raggiunto un accordo che ha azzerato l’investimento di DCG in Genesis, ma ha promesso agli investitori un rimborso fino all’80%. I procuratori federali stanno indagando sulla bancarotta, come ha riferito Bloomberg a gennaio.
Il Grayscale Bitcoin Trust e altri token investment trust erano a un certo punto l’unico modo per gli investitori istituzionali di investire in bitcoin senza custodirlo. Per diversi anni, le sue azioni valevano dal 20% al 30% in più rispetto al valore dei Bitcoin detenuti da GBTC. Nel marzo 2021, con l’apparizione di altre opzioni di investimento, lo sconto è passato a quasi il 45%.
“Il nostro obiettivo è sbloccare il valore che riteniamo sia attualmente soppresso dall’autocollocazione e dal divieto di riscatto improprio di Grayscale“. Lo ha dichiarato John Ray III, amministratore delegato di FTX Debtors, in un comunicato del 6 marzo. “I clienti e i creditori di FTX beneficeranno di ulteriori recuperi. Ed anche altri investitori di Grayscale Trust che sono stati danneggiati dalle azioni di Grayscale“.
FTX ha citato la commissione di amministrazione del 2%, affermando che Grayscale ha “estratto oltre 1,3 miliardi di dollari in commissioni di gestione esorbitanti in violazione degli accordi del Trust“, mentre “per anni si è nascosta dietro scuse artificiose” per impedire agli azionisti di riscattare le loro azioni. Ha aggiunto:
“Se Grayscale riducesse le sue commissioni e smettesse di impedire impropriamente i rimborsi, le azioni dei Debitori FTX varrebbero almeno 550 milioni di dollari, circa il 90% in più dell’attuale valore delle azioni dei Debitori FTX“.
Lo sconto è attribuito dalla società madre di Grayscale, Digital Currency Group, alla Securities and Exchange Commission. Il motivo è il rifiuto dell’agenzia di consentire al trust di diventare un fondo negoziato in borsa (ETF).
La causa quindi FTX arriva mentre DCG si prepara all’apertura della causa contro la Securities and Exchange Commission. L’agenzia non ha dato il proprio consenso al trust di diventare un fondo negoziato in borsa.
Sebbene la SEC abbia autorizzato gli ETF sui futures del Bitcoin, ha rifiutato molti tentativi di far approvare un ETF sul bitcoin. Questo a causa dei timori di manipolazione del mercato e di frode.
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