Perchè tante compagnie blockchain e Web3 stanno cambiando nome?

I progetti nel settore delle criptovalute stanno abbandonando nomi come NFT e Web3 a causa della crisi del mercato. Ecco come gli specialisti del branding ritengono di dover gestire la crisi.

State cercando NFT su Instagram o Reddit? Avrete invece molto più successo cercando “oggetti da collezione digitali”. Vi ricordate quando la blockchain era temporaneamente seducente? Riot Platforms è il nuovo nome della società di mining di Bitcoin precedentemente nota come Riot Blockchain.

Brynly Llyr, direttore del settore blockchain e asset digitali del World Economic Forum, ha persino raccomandato che il settore delle criptovalute si ridenomini completamente in “sistemi decentralizzati”.

Secondo l’All-Star dell’NBA Baron Davis, “per un certo periodo, non vogliamo assolutamente chiamarli NFT”. La sua piattaforma per la gestione dei diritti di foto e video, SLiC Images, evita qualsiasi riferimento alla tecnologia divisiva.

Evitare termini abusati come “cripto” e “web3”

I termini “cripto” e tutto il gergo che li circonda sono ormai considerati tossici da tante persone. In passato, la semplice aggiunta di “blockchain” al nome dell’azienda ne accresceva il valore. Tuttavia, al giorno d’oggi, parole d’ordine come cripto, Web3, NFT e altre che evocano idee di un nuovo e coraggioso futuro sono, per usare le parole di Charlie Munger, “veleno per topi”.

Anche il termine “metaverso”, che doveva descrivere l’eventuale sviluppo del web decentralizzato, è stato fatto proprio da Mark Zuckerberg. Questo nel tentativo di risollevare le sorti di Facebook (con risultati alquanto deludenti, per ora).

Sebbene “una generazione più giovane, particolarmente apprensiva nei confronti degli investimenti non tradizionali”, abbia ancora in mente le criptovalute, il settore ha bisogno di una “giudiziosa riorganizzazione”. Questo sostiene Katie Baron, responsabile del settore retail della società di analisi delle tendenze Stylus.

Qualcosa sta cambiando rapidamente

La prima frenesia è stata venduta come associata a una nuova e coraggiosa società ultra-democratizzata in cui tutti potevano vincere alla grande investendo o creando beni digitali, ha continuato Baron. “Penso che questi termini siano diventati un po’ tossici. In special modo per quanto riguarda le criptovalute e gli NFT.”

Secondo Dickon Laws, responsabile globale dei servizi di innovazione della società pubblicitaria Ogilvy, termini come “cripto” e “Web3” sono diventati tossici non solo a causa dei cattivi attori che operano nel settore, ma anche a causa dello “scarso adattamento prodotto-mercato”.

“Nessuno ha cercato di capire come il Web3 affronti i problemi del mercato ‘di massa’ o migliori la vita dei clienti”, ha affermato. “Né lo ha reso rilevante o facilmente accessibile per il grande pubblico.”

La corsa alle criptovalute non ha conquistato il grande pubblico

Laws ha affermato che il motivo per cui la recente “corsa all’oro” delle criptovalute non è riuscita a conquistare il grande pubblico è perché ha ignorato questioni che “i vostri vicini, parenti e amici. Così come compagni di palestra e le persone che incontrate durante una passeggiata con il cane possono comprendere e a cui possono collegarsi”.

Secondo Laws, i marchi e le aziende “non hanno condotto la consueta due diligence quando investono”. Questo significa che non hanno creato strategie a lungo termine per sostenere il loro investimento nella tecnologia blockchain. La cosa non ha fatto altro che aggravare il problema.

Poiché non sono in grado di spiegare ai loro stakeholder come è stato utilizzato il loro denaro o quale impatto ha avuto, anche se sono stati creati molti titoli per “primati mondiali”, la crescita e gli investimenti continui – denaro buono dopo denaro cattivo – sono molto difficili da vendere.

Quando le NFT, in particolare, non sono state criticate come rischi ambientali, cosa che è stata poi risolta con il passaggio di Ethereum alla proof of stake, hanno iniziato a essere collegate agli schemi di guadagno meno salati che hanno afflitto il settore delle criptovalute.