La Galleria degli Uffizi ed il museo Centre Pompidou adottano gli NFT: mercato in calo, ma anche molte altre istituzioni si stanno muovendo.
Uno dei principali musei d’arte moderna d’Europa ha abbracciato gli NFT, aggiungendo una dozzina e mezzo di pezzi legati alla blockchain alla sua collezione permanente.
Il rinomato Centre Pompidou di Parigi si aggiunge alla Galleria degli Uffizi di Firenze. Esporrà una collezione di opere NFT che ha aggiunto alla sua collezione, segnando un altro passo sulla strada del mezzo verso l’accettazione del mondo dell’arte su blockchain.
Galleria degli Uffizi ed il museo Centre Pompidou adottano gli NFT
Il rinomato Center Pompidou di Parigi ha acquistato gli NFT come parte di una collezione di 18 opere di 13 artisti francesi e internazionali, ha dichiarato venerdì il museo.
Il Centre Pompidou – formalmente il Museo Nazionale d’Arte Moderna – ha affermato che la collezione lo rende “la prima istituzione dedicata all’arte moderna e contemporanea ad acquisire una serie di opere che trattano il rapporto tra blockchain e creazione artistica”.
In un comunicato si legge che:
“Provenendo da pratiche e culture diverse come la criptoarte, le arti plastiche o i nuovi media, queste opere riflettono la sorprendente ricchezza delle forme di creazione artistica legate alla blockchain“.
I CryptoPunk fanno centro
Tra queste, la donazione del CryptoPunk #110, da parte del proprietario del progetto Yuga Labs.
Con l’acquisizione del CryptoPunk, “il Centre Pompidou persegue il suo interesse per l’arte digitale, in connessione con la blockchain“, ha dichiarato Xavier Rey, direttore del Museo nazionale d’arte moderna, in un comunicato. E ha aggiunto:
“Il Web3 è un territorio innovativo che gli artisti hanno ora colto per creare opere originali e audaci. Questa collezione ribadisce il nostro sostegno agli artisti nella loro conquista di nuovi mezzi di espressione, che è alla base dell’arte moderna“.
Non si tratta comunque del primo museo ad acquisire NFT. Anche Yuga Labs ha donato un CryptoPunk, #305, all’Institute of Contemporary Art (ICA) di Miami in occasione di Art Basel 2022.
“La nostra collezione, così come le nostre mostre e i nostri programmi, cercano di affrontare alcune delle idee e dell’arte più urgenti e attuali di oggi“. Lo ha dichiarato Alex Gartenfeld, direttore artistico dell’ICA di Miami, al New York Times a novembre. “Negli ultimi due o tre anni, una delle conversazioni più diffuse e trasformative ha riguardato il modo in cui gli artisti esplorano e sviluppano la loro creatività attraverso gli NFT“.
Più in generale, le NFT vengono acquisite sotto la più ampia categoria dell’arte digitale.
Sebbene questa abbia una storia lunga tre decenni, ha detto Gartenfeld, ora si trova “al centro del mercato” e dell’attenzione pubblica.
Questo anche se i NFT sono scivolati fuori dal centro dell’attenzione pubblica, dato che il loro valore è crollato insieme al mercato delle criptovalute nel 2022.
Il che non ha impedito ai musei di abbracciarli commercialmente, ha osservato il Times. Sia la Galleria degli Uffizi di Firenze che il British Museum di Londra hanno venduto copie delle loro opere tradizionali come NFT.