Senti Michael Saylor: Charlie Munger fa parte di un'”elite occidentale” che non ha avuto il tempo di studiare il Bitcoin. Cosa succede.
Michael Saylor si è scrollato di dosso le critiche di Charlie Munger sul Bitcoin e sostiene che l’investitore miliardario fa parte dell'”élite occidentale“.
“Se fosse un imprenditore del Sud America, dell’Africa o dell’Asia e avesse passato 100 ore a studiare il problema, sarebbe più ottimista di me sul Bitcoin“, afferma Michael Saylor. I dettagli.
Senti Michael Saylor: “Charlie Munger non ha avuto il tempo di studiare il Bitcoin”
In un’intervista alla CNBC, il presidente esecutivo di MicroStrategy ha affermato che il 99enne non ha dedicato tempo a capire perché la criptovaluta più grande del mondo sia necessaria.
“Se fosse un leader d’azienda in Sud America o in Africa o in Asia e dedicasse 100 ore a studiare il problema, sarebbe più rialzista sul Bitcoin di quanto lo sia io“.
Tuttavia, Saylor ha indicato che i due sono compagni di viaggio su alcune questioni e l’imprenditore ha convenuto che migliaia di altcoin esistenti non sono altro che giochi d’azzardo.
Munger, che è il braccio destro di Warren Buffett alla Berkshire Hathaway, ha recentemente lanciato un altro duro rimprovero alle criptovalute in un articolo del Wall Street Journal.
In esso ha elogiato il presidente cinese Xi Jinping per lo “splendido esempio di buon senso non comune” nella sua decisione di vietare il Bitcoin. Ha aggiunto:
“Una criptovaluta non è una valuta, non è una merce e non è un titolo. È invece un contratto di gioco d’azzardo con un margine di quasi il 100% per la casa, stipulato in un Paese in cui i contratti di gioco d’azzardo sono tradizionalmente regolati solo da Stati che competono in lassismo“.
I Bitcoiners sostengono che i critici come Munger spesso fraintendono l’utilità di questa criptovaluta perché vivono in Paesi stabili con economie stabili.
E come ha accennato Saylor, il suo punto di vista potrebbe essere diverso se vivesse in una nazione in cui la valuta locale soffrisse di una dilagante iperinflazione.