Il governatore della Banca centrale irlandese chiede il divieto di pubblicità delle criptovalute: ma una cosa ha colpito tutti.
“Le criptovalute non supportate da attività concrete, quindi sono essenzialmente uno schema Ponzi”. Così il governatore della banca centrale irlandese ha chiesto ai legislatori di vietare le pubblicità di criptovalute rivolte ai giovani investitori.
Dicendo che le criptovalute non supportate da beni concreti sono “essenzialmente uno schema Ponzi“, Gabriel Makhlouf ha chiesto al parlamento di vietare le pubblicità rivolte ai giovani investitori.
Divieto sulla pubblicità di criptovalute: cos’è successo in Irlanda
Gabriel Makhlouf ha dichiarato a una commissione parlamentare che le criptovalute non garantite non hanno “alcun valore sociale”. Inoltre sebbene il rischio che rappresentano per il sistema finanziario in generale sia “limitato”, i consumatori devono essere protetti, come riporta Bloomberg.
Paragonando gli investimenti in criptovalute al gioco d’azzardo, Makhlouf ha detto che le persone dovrebbero essere autorizzate a giocare d’azzardo. Poi ha avvertito che “la maggior parte delle volte quando si gioca d’azzardo, in realtà si perde“, ha aggiunto Reuters. Inoltre ha dichiarato:
“C’è un numero ragionevole di giovani adulti che hanno investito i loro soldi in criptovalute. Inoltre c’è un livello scomodo di pubblicità che si rivolge a questo pubblico. Se si riuscisse a trovare un modo, raccomanderei di vietare la pubblicità a quella coorte“.
Sostegno totale
Makhlouf non è il solo a pensarla così. Un anno fa, l’Autorità monetaria di Singapore ha effettivamente vietato tutti gli annunci di criptovalute in luoghi pubblici e online, limitando il marketing delle criptovalute ai siti web e agli account dei social media delle aziende. Anche l’assunzione di terzi, come gli influencer sui social media, è stata messa al bando.
Dall’altra parte del Mare d’Irlanda, la Financial Conduct Authority del Regno Unito ha annunciato un giro di vite sugli annunci di criptovalute circa un anno fa, vietando gli annunci “ingannevoli” di criptovalute e rendendoli soggetti alle stesse regole valide per altri prodotti finanziari come titoli e prodotti assicurativi.
L’Autorità singaporiana ha inoltre unito le forze con l’Advertising Standards Authority (ASA), che in quel periodo ha bandito numerosi annunci sulle criptovalute, definendoli una priorità da “allarme rosso”. L’ASA ha vietato le pubblicità di aziende come Coinbase e la catena di pizzerie Papa John’s che non avvertono in modo attivo e deciso dei rischi dell’investimento in criptovalute. Ciò includeva l’idea che gli investimenti in cripto siano a basso rischio o adatti a chiunque. Inoltre, gli annunci non potevano promuovere un senso di urgenza o di paura di perdere l’occasione.
La FCA ha anche vietato la vendita di derivati sulle cripto nel gennaio 2021, affermando che non erano adatti agli investitori al dettaglio. All’inizio di questa settimana, il Regulatory Policy Committee, un comitato consultivo ufficiale del settore, ha definito tale divieto ingiustificato e ne ha chiesto l’annullamento.