La Banca Centrale Europea traccia la strada per l’Euro Digitale: niente limite di spesa, e potrà essere utilizzato per pagare l’affitto.
La Banca Centrale Europea non emetterà un euro digitale che possa essere programmato per limitarne l’utilizzo. Lo ha promesso un membro del comitato esecutivo.
I cittadini potranno utilizzare la moneta digitale della Banca Centrale Europea anche per pagare l’affitto mensilmente. I governi non saranno in grado di programmare il controllo su come i cittadini spendono i propri euro digitali. Vediamo bene cosa sta succedendo.
La Banca Centrale Europea traccia la strada per l’Euro Digitale: le prime linee guida
Fabio Panetta ha dichiarato a una commissione del Parlamento europeo che, mentre sarebbe possibile programmare un pagamento regolare – ad esempio, il pagamento dell’affitto – non sarebbe possibile “stabilire alcuna limitazione su dove, quando o a chi le persone possono pagare con un euro digitale“.
Negli Stati Uniti, ad esempio, i beneficiari del Supplemental Nutrition Assistance Program (SNAP) – un tempo noto come food stamps – hanno delle restrizioni. Non possono utilizzare i fondi per bevande alcoliche, cibo cotto, ristoranti o articoli non alimentari come il detersivo per il bucato, che si trova solitamente nei supermercati.
Tali limitazioni, ha detto Panetta, “equivarrebbero a un voucher“. E le banche centrali emettono “denaro, non buoni“.
Il dibattito sulla privacy
Panetta ha anche aggiunto – o meglio ribadito – che la BCE è “consapevole delle preoccupazioni di alcuni che un euro digitale possa danneggiare la riservatezza dei loro dati di pagamento“.
Si tratta di una preoccupazione quasi universale quando si parla di CBDC, anche in Cina, dove si dice che l’adozione dell’e-CNY, o yuan digitale, sia lenta, in parte perché i cittadini ritengono che sarà utilizzato dal governo per tracciare i loro acquisti in modo più dettagliato, preferendo utilizzare le popolarissime applicazioni Alipay e WeChat Pay.
Per quanto riguarda la BCE, Panetta ha sottolineato che saranno i legislatori del Parlamento europeo a “decidere l’equilibrio tra la privacy e altri importanti obiettivi di politica pubblica. Parliamo di antiriciclaggio, la lotta al finanziamento del terrorismo, la prevenzione dell’evasione fiscale o la garanzia di conformità alle sanzioni“. Poi ha aggiunto:
“Quando si tratta della banca centrale, proponiamo di non avere accesso ai dati personali. Abbiamo lavorato a soluzioni che preservino la privacy con ogni mezzo“.