Sembra un film di fantascienza, oppure una delle pubblicità acchiappa gonzi che comparivano sulle riviste di qualche anno fa. Ma è tutto vero. Questi scienziati hanno creato un dispositivo per vedere attraverso i muri, anche se non nel modo che tutti si aspettavano.
Utilizzando i segnali WiFi, i ricercatori della Carnegie Mellon University possono tracciare i corpi umani attraverso le barriere. In questo modo, sembra avversarsi il sogno segreto di tantissime persone.
Il sistema estende gli studi precedenti allo sfruttamento dei segnali WiFi per trovare le persone monitorando i punti critici del corpo per il rilevamento.
Gli autori dello studio sostengono che l’innovazione è vantaggiosa per la privacy anche se rende la sorveglianza umana notevolmente più semplice e meno costosa.
Non è immediatamente evidente come l’utilizzo di un semplice segnale Wi-Fi per monitorare i movimenti delle persone all’interno degli edifici migliori la privacy, ma questo è ciò che sostiene una recente ricerca della Carnegie Mellon University.
La ricerca sull’utilizzo dei segnali WiFi per registrare la mobilità umana è stata ampliata dai ricercatori in una pubblicazione appena pubblicata. In particolare in condizioni di scarsa illuminazione che rendevano l’utilizzo di altre tecnologie tutt’altro che ideale. I ricercatori concludono:
“Abbiamo creato una rete neurale profonda che converte la fase e l’ampiezza del segnale WiFi in coordinate UV in 24 aree umane. I risultati dello studio mostrano che utilizzando i segnali WiFi come unico input, il nostro algoritmo può prevedere la posizione densa di diversi partecipanti con prestazioni alla pari con Metodi basati su immagini.
Questo percorso rende possibili possibilità di monitoraggio del muro umano a basso costo e ampiamente disponibili.”
I movimenti delle persone attraverso i muri sono stati tracciati efficacemente per anni con attrezzature costose. Inoltre, per più di dieci anni, i ricercatori del Massachusetts Institute of Technology hanno esplorato tecniche per visualizzare più facilmente le persone attraverso i muri utilizzando i segnali WiFi o dei telefoni cellulari.
Nel lavoro di Carnegie Mellon, i ricercatori hanno utilizzato DensePose per mappare un corpo dopo che i segnali WiFi hanno inviato e ricevuto le sue coordinate.
Dalla ricerca si evince:
“La stima della postura umana 2D e 3D utilizzando telecamere RGB, LiDAR e radar è notevolmente migliorata grazie ai progressi negli approcci di visione artificiale e apprendimento automatico. Tuttavia, l’occlusione e l’illuminazione, che sono prevalenti in molti contesti di interesse, hanno un impatto negativo sulla stima posizione umana dalle fotografie.”
I ricercatori della Carnegie Mellon affermano di poter aumentare l’accessibilità del tracciamento umano riducendo la necessità di una tecnologia sofisticata e costosa. Sono anche riusciti a ritrarre lo sviluppo come una circostanza che promuove la privacy. Senza segnali WiFi, puoi vedere che è un po’ dubbio.
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