Nomad Bridge rilancia: pronta l’offerta di un risarcimento parziale – quattro mesi dopo l’hacking da 190 milioni di dollari, la situazione.
Quattro mesi dopo un devastante hack da 190 milioni di dollari, Nomad Bridge ha annunciato l’intenzione di rilanciare e offrire un rimborso parziale agli utenti interessati.
Il team ha aggiornato i contratti intelligenti nel tentativo di evitare che in futuro si verifichi un incidente simile. Inoltre sono stati implementati controlli Know Your Customer per verificare gli aventi diritto al risarcimento: i dettagli.
Nomad Bridge ed il risarcimento dopo l’hacking: cosa bisogna sapere
L’attacco è stato descritto come un “gratuito per tutti”. Questo perché gli hacker hanno rubato gradualmente, a piccoli incrementi nell’arco di diverse ore. Decine di malintenzionati hanno approfittato di un errore del codice, falsificando le transazioni e rivendicando la proprietà della garanzia.
In un post sul blog, il team di Nomad afferma di aver “lavorato duramente per recuperare fondi e apportare gli aggiornamenti necessari per un rilancio sicuro“.
Il team ha aggiornato i contratti intelligenti nel tentativo di evitare che in futuro si verifichi un incidente simile. Inoltre sono stati implementati controlli Know Your Customer per verificare gli aventi diritto al risarcimento: i dettagli.
Coloro che superano le misure KYC tramite CoinList riceveranno un NFT unico che riflette il tipo di criptovaluta da ricevere e la quantità.
Il risarcimento sarà offerto su base proporzionale. Questo significa che, se Nomad riesce a recuperare il 25% dei fondi prelevati, i proprietari degli NFT avranno diritto a ricevere il 25% dei fondi totali che sono loro dovuti. Nomad ha fornito un esempio, eccolo qui:
“Se recuperiamo il 10% dell’ETH totale hackerato, e Alice ha un NFT che rappresenta 20 ETH (quelli che ha portato da Ethereum), Alice sarà in grado di utilizzare il suo NFT per accedere a 2 ETH“.
Ma non sarà necessariamente così semplice. Gli hacker hanno sottratto USD Coin, Wrapped Ethereum, Wrapped Bitcoin e molte altre altcoin. Capire che fine hanno fatto queste criptovalute è più facile a dirsi che a farsi.
“C’è una certa complessità nel calcolare il pool totale di fondi recuperati per ogni token rubato. Questo perché alcuni whitehat hanno restituito token diversi da quelli che hanno preso nell’hack (esempio: un hacker ha rubato ETH, ha scambiato l’ETH con DAI, e poi alla fine ha restituito DAI“.
A questo punto, le vittime di Nomad non hanno modo di verificare esattamente a quanti token avranno diritto. Inoltre non è chiaro quanti dei 190 milioni di dollari il team abbia recuperato.