NFT e commissioni: hanno fatto la fortuna di molti creators, generando milioni di Euro. Ma le nuove piattaforme le stanno eliminando.
Le royalty sono una commissione che i creatori di NFT ottengono per le vendite ricorrenti dei loro pezzi.
Agli albori di questa nuova tecnologia, senza dubbio è stato uno dei punti di forza per gli NFT. Ha di fatto cambiato il modo in cui gli artisti digitali vengono compensati per il loro lavoro. Ma ora l’argomento si è evoluto, fino a diventare un motivo di discussione tra investitori ed appassionati.
NFT e commissioni: royalty sì o no?
X2Y2 e Sudoswap hanno sfruttato questo dilemma a proprio vantaggio. X2Y2 offre ai trader la possibilità di non pagare alcuna royalty; Sudoswap le ha disattivate del tutto. E in un mercato illiquido con JPEG di alto valore, come trader abbiamo il dovere di sfruttare ogni vantaggio che possiamo avere.
Questa strategia ha ripagato profumatamente le due piattaforme, che stanno aumentando rapidamente la propria quota di mercato, indipendentemente dalla statistica a cui scegli di credere. Ma questa non è una buona notizia per i creators. Questi infatti, guadagnano la maggior parte dei loro soldi dalle royalties e non dalla creazione di un token non-fungibile.
OpenSea e Magic Eden si sono schierati apertamente per sostenere i diritti d’autore a favore dei creators.
The Block Research riassume diverse possibili soluzioni al dibattito sui diritti d’autore:
- Tenerne una parte: i creators potrebbero trattenere una quota della fornitura, simile ad un’equity o una quota di token circolanti. Larva Labs ha fatto esattamente questo con i famosi CryptoPunks, detenendo il 10% della fornitura.
- Blacklisting: i contratti intelligenti che non onorano le royalties potrebbero essere inseriti nella famigerata lista nera, sebbene questa strategia sembri difficilmente applicabile in un mercato libero.
- Barattoli per Offerte Libere: le raccolte che creano connessioni autentiche con la propria community potrebbero essere premiate con offerte spontanee, rafforzando lo spirito web3 della community.
- Tasse Harberger: un modello un po’ complicato che costringerebbe i NFT a essere costantemente messi all’asta e i proprietari a pagare una tassa sulle proprie partecipazioni, che andrebbe ai creators.