Continua il circo SBF: dove sono i $300 milioni incassati dal round di investimento per il “pot-and-sex-meme” Venture? Leggi di più!
Saresti sorpreso a sapere che il famigerato SBF – che ha tenuto una raccolta fondi di esattamente $420,69 milioni – si è rivelato non essere un dirigente aziendale serio e responsabile?
Quando l’amministratore delegato di FTX ha intascato $420,69 milioni lo scorso ottobre, gli investitori di VC erano così ansiosi di ottenere una parte del profitto che non hanno approfondito bene la situazione.
SBF e il mistero dei 300 milioni spariti: spuntano nuovi dettagli
I riferimenti alla “marijuana e al sesso orale“, che l’ormai ex CEO dell’exchange di criptovalute in bancarotta FTX Sam Bankman-Fried ha fatto nell’ottobre 2021, dovevano far riflettere.
Dopotutto, il Wall Street Journal ha riferito che Bankman-Fried ha utilizzato i fondi di rischio per incassare $300 milioni. Lo ha descritto come un rimborso di parte dei $2,1 miliardi spesi per acquistare una quota di circa il 15% di Binance.
Una grossa fetta di quel pagamento – un valore di $529 milioni, poco prima che FTX andasse a gambe all’aria – era nel token FTT dell’exchange FTX. Questo in seguito avrebbe fatto crollare il castello di carte di Bankman-Fried. CoinDesk ha rivelato l’ammontare di FTT che l’exchange aveva sui suoi libri contabili, e poco dopo il CEO di Binance Changpeng “CZ” Zhao ha annunciato che lo avrebbe venduto.
Questo perché il token rappresentava una garanzia per i $10 miliardi di fondi dei clienti FTX, che aveva segretamente prestato alla sua società di trading Alameda Research. La vicenda è arrivata in seguito a pesanti perdite subite durante l’inverno delle criptovalute e il crollo da $48 miliardi dell’ecosistema Terra/LUNA.
Dopo il crollo di FTT, è avvenuta quella che in gergo si chiama bank run. In sostanza gli utenti si sono precipitati a ritirare i propri fondi da FTX, temendo che non potesse soddisfare le richieste di prelievo. Ma sull’exchange risultarono mancanti circa $8 miliardi.
Ma la tenuta dei registri di FTX Group – che include le due società, l’exchange americano FTX US e circa 130 altre società più piccole – era così carente e approssimativa, che la nuova leadership non sa quali siano i suoi asset. Questa serie di eventi ha portato alla popolarità della “Proof of Reserve“.
Ne vale la pena?
Questo è il motivo per cui le grandi società di investimento di solito vogliono guardare i libri contabili prima di investire. Di solito vogliono scavare in un’azienda, specialmente se un alto dirigente sta cercando di incassare una grossa fetta di capitale.
In generale, gli investitori vogliono diventare ricchi prima del CEO che stanno sostenendo.
Ma molti – specialmente nel settore delle criptovalute, dove si potevano fare enormi fortune con il boom di nuovi token – hanno rinnegato i lpropri standard, ha detto il WSJ. E Bankman-Fried era noto per un approccio “prendere o lasciare” nei confronti degli investitori.
Ma nonostante tutto, non è riuscito a farla franca, dopo aver costruito da zero il secondo exchange di criptovalute più grande del mondo in soli tre anni.
“Ogni volta che vedi un fondatore vendere azioni in un’offerta secondaria, devi porre loro domande piuttosto difficili“, ha detto al WSJ Charles Elson, un professore dell’Università del Delaware che studia corporate governance.
Il problema, ha detto Elson, è che questo suggerisce che il fondatore pensa che ci siano investimenti migliori da fare.
Ma il nuovo CEO di FTX, l’esperto di ristrutturazioni John Ray III, ha un problema più grande: deve capire cosa è successo a quei 300 milioni di dollari.