Il caso FTX può quindi essere definitivamente archiviato come uno Schema Ponzi? Consideriamo questi importanti aspetti.
Il CEO di Alameda Research Ellison è uno dei nove migliori luogotenenti che secondo quanto riferito vivevano con Bankman-Fried in un attico di un resort delle Bahamas. Si dice che fosse legata sentimentalmente a lui. La donna ha detto che solo loro due e due alti dirigenti dell’FTX – anche loro residenti nell’attico – erano a conoscenza dello schema Ponzi in atto in FTX.
Reuters ha riferito che i pubblici ministeri federali del distretto meridionale di New York stanno indagando sull’uso dei fondi dei clienti da parte di Bankman-Fried. Anche la Securities and Exchange Commission (SEC) e la Commodity Futures Trading Commission (CFTC) hanno aperto indagini. Lo ha fatto anche il Financial Crimes Investigation Branch della polizia delle Bahamas. Entrambe le società sono registrate e hanno sede lì.
FTX può quindi essere considerato uno schema ponzi? Niente di nuovo!
Le accuse di frontrunning e manipolazione del mercato – che secondo il presidente della SEC Gary Gensler rimangono endemiche – non sono una novità nel settore delle criptovalute.
Il 1° giugno, i pubblici ministeri del distretto meridionale di New York hanno presentato accuse di insider trading, riciclaggio di denaro e frode telematica contro un dirigente del principale marketplace NFT OpenSea per il trading di NFT che la piattaforma era in procinto di listare. Tre settimane dopo, hanno incriminato un ex dipendente di Coinbase per insider trading sulla base delle imminenti quotazioni di token.
A giugno, la Bank for International Settlements (BIS) ha pubblicato un rapporto interessante. Il documento accusa di fatto anche i miners e validatori blockchain di agire sulla base della conoscenza e la consistenza degli scambi. Questi operatori di fatto raccolgono e convalidano le transazioni prima che vengano scritte su blockchain come Bitcoin ed Ethereum. Alcuni di questi possono infatti essere abbastanza grandi da muovere il mercato, prima che vengano resi pubblici.
“Questi intermediari possono scegliere quali transazioni aggiungere al libro mastro e in quale ordine. Pertanto possono impegnarsi in attività che sarebbero illegali nei mercati tradizionali come le operazioni di front-running e attacchi sandwich“, ha scritto la BRI. “Il profitto risultante è chiamato ‘miner extractable value’ (MEV). Affrontare questa forma di manipolazione del mercato può richiedere nuovi approcci normativi a questa nuova classe di intermediari“.