Il crollo di FTX sta attirando l’attenzione degli investigatori on-chain: emergono dei dettagli che gettano benzina sul fuoco.
Un hack da mezzo miliardo di dollari, il movimento inspiegabile e prematuro di $400 milioni di token FTT emessi da FTX e un’indagine della polizia delle Bahamas mostrano il crescente interesse delle forze dell’ordine per il crollo dell’exchange in bancarotta.
Un’indagine della polizia delle Bahamas e le indagini delle autorità statunitensi sono solo la punta dell’iceberg. Vediamo cosa succederà sul fronte FTX.
Crollo FTX: i dettagli che gettano benzina sul fuoco
Le cattive notizie continuano ad arrivare dalle rovine dell’impero fallito del gruppo FTX di Sam Bankman-Fried.
Domenica abbiamo visto il rilascio inaspettato e inspiegabile di 192 milioni di token FTT crashati ma non azzerati dell’exchange FTX. Queste criptovalute sono stati al centro dell’implosione di FTX, FTX US e della società commerciale Alameda Research.
Il fine settimana ha anche visto la notizia che la polizia delle Bahamas sta indagando sul crollo di FTX che ha sede lì. Inoltre rapporti non ancora confermati affermano che Bankman-Fried e molti altri dirigenti erano già “sotto la supervisione” della polizia.
Il movimento prematuro di tutti i restanti token FTT, che avrebbero dovuto essere schierati a orari prestabiliti, non è stato ancora spiegato. La mossa è stata notata intorno alle 2:00 ET del 13 novembre dal CEO di Binance Changpeng “CZ” Zhao su Twitter. CZ ha twittato la notizia, aggiungendo “non troppo sicuro di cosa stia succedendo“.
Ma di conseguenza sia Binance che Huobi Global hanno bloccato i depositi FTT.
All’epoca, quei token valevano circa $400 milioni. Ma alle 23:00 ET dello stesso giorno, quei token FTT – già in calo del 90% questa settimana – valevano meno di $300 milioni. Questo calo dei prezzi è una cattiva notizia per i creditori di FTX Group. Questo perché quei token sembrano costituire una grossa fetta dei suoi asset.
Il crollo di FTX è iniziato quando è venuto fuori che la maggior parte del bilancio della società commerciale di Bankman-Fried era costituita da FTT. Una bank run su FTX lo ha reso insolvente. Ulteriori rapporti avrebbero rivelato che aveva prestato ad Alameda $10 miliardi, una grande quantità dei quali erano i fondi dei clienti dell’exchange.
Sono emerse altre accuse secondo cui Bankman-Fried aveva spostato i fondi tramite una “backdoor“. Si tratta di un software che teneva segreti i trasferimenti dal team legale e normativo dell’azienda, che si è prontamente dimesso.
E c’è un numero crescente di rapporti secondo cui le indagini sul crollo si stanno spostando dai regolatori finanziari agli investigatori criminali, almeno negli Stati Uniti e alle Bahamas, dove risiede Bankman-Fried e hanno sede le sue società.