Bitcoin scende del 15% in tre ore e raggiunge i minimi di due anni mentre il mercato vacilla a causa della crisi di FTX: facciamo il punto.
L’S&P 500 ha chiuso la sessione di martedì a Wall Street in rialzo dello 0,56%. Persino il Nasdaq, pesantemente tecnologico, è riuscito a ottenere un guadagno dello 0,49%.
Sebbene BTC si fosse leggermente ripreso mercoledì mattina – scambiato a $18.317 – è precipitato del 73,33% negli ultimi 12 mesi.
Ma dopo la notizia scioccante dell’acquisizione da parte di Binance di uno dei più grandi exchange mondiali – ovvero FTX – lo stesso non si può dire per i mercati delle criptovalute. Vediamo cosa possiamo aspettarci.
Bitcoin scende al minimo biennale: tra FTX e il resto
La caduta in disgrazia di FTX ha spaventato il settore delle risorse digitali. Molte monete importanti hanno subito perdite a due cifre in un arco di tempo di 24 ore.
Martedì, Bitcoin è crollato da $20.582 a $17.603 in poco meno di tre ore: un enorme calo del 14,5% che entra nei libri dei record come uno dei più forti sell-off di sempre.
A un certo punto, la più grande criptovaluta del mondo languiva a un prezzo che non si vedeva dalla fine del 2020, proprio quando è iniziata l’ultima bull run.
Tutto questo arriva quasi un anno dal giorno in cui Bitcoin ha raggiunto un nuovo massimo storico di $68.789,63.
Sebbene BTC si fosse leggermente ripreso mercoledì mattina, scambiato a $18.317, è precipitato del 73,33% negli ultimi 12 mesi.
Poche altcoin sono state immuni dallo scossone. Ether è crollato di quasi il 13% in un solo giorno, XRP in calo del 10,4% e Dogecoin in calo del 13,1%. Solana è scesa del 27,2%.
Sicuramente è rilevante il fatto che BNB abbia resistito a un sostanziale calo di valore. I dati di CoinMarketCap mostrano che nel momento in cui scrivo è in calo del 8,28% nelle ultime 24 ore.
Ma non c’è dubbio che il token nativo di FTX, FTT, sia stata la più grande vittima di tutto questo disastro. È sceso del 72% in sole 24 ore, crollando da $19,51 a $3,15.