Sam Bankman-Fried di FTX accusa Voyager: “i loro clienti saranno fot**ti”

Voyager Digital, l’ormai tristemente noto stituto di credito di criptovalute in grosse difficoltà, e l’exchange di criptovalute FTX sono ora coinvolti in una nuova contesa pubblica, con accuse decisamente gravi avanzate da quest’ultimo. 

Nella giornata di ieri, 24 luglio, Voyager ha rifiutato l’offerta di acquisizione da parte di FTX, descrivendola come una “offerta da poco“ sostenuta con “affermazioni false fuorvianti e palesi”.

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Criptomercato.it

Sam Bankman-Fried, il miliardario CEO di FTX, ha attaccato Voyager, sostenendo che la travagliata compagnia stia cercando di prosciugare i loro soldi agli investitori. La Voyager, di contro, ha affermato di essere ancora in possesso della maggior parte dei beni appartenenti ai clienti. FTX si è chiesto perché questi beni non fossero ancora stati restituiti ai clienti.

L’accusa di Sam Bankman-Fried di FTX per la gestione del fallimento

Secondo il capo di FTX Sam Bankman-Fried, Voyager dovrebbe in prima istanza restituire tutte le attività ai clienti e, solo dopo, riservare il resto per il futuro rimborso a Three Arrows Capital (3AC). Bankman-Fried delinea la logica della sua accusa contro la Voyager affermando che:

“Bene, la procedura *tradizionale* è che prima che i clienti ottengano i loro beni, vengono fot***i. Innanzitutto, c’è un lungo ed estenuante processo, durante il quale i fondi vengono congelati. Possono volerci anni. Ricordi il caso di Mt. Gox? Ecco, quel procedimento è *ancora in corso*.

Nel frattempo, per tutto questo tempo, vari agenti fallimentari stanno lentamente prosciugando i beni congelati del cliente con commissioni di consulenza. Questo può costare ai clienti centinaia di milioni di dollari nel momento in cui tutto è stato detto e fatto.”

SBF descrive come i clienti stiano perdendo, mentre FTX può risolvere la situazione

SBF spiega che, supponendo che un cliente detenga 1 BTC con Voyager a circa 30.000 dollari di controvalore. Ipotizziamo poi che la procedura fallimentare richieda anni, come spesso accade in situazioni analoghe. In questo caso, i clienti otterranno 1 BTC o 30.000 dollari, a seconda di quale sia il valore inferiore. Pertanto, afferma che è probabile che il cliente vada a rimetterci nel lungo termine.

Ha poi aggiunto che alcuni oggetti terni hanno già tentato di fare offerte a partire da 0,10 dollari, per ogni dollaro di attività con Voyager. Il capo di FTX spiega:

“Se un cliente avesse 100 dollari sulla piattaforma, una terza parte ne pagherebbe 10 in questi caso, ottenendo in tal modo tutti i fondi rimasti (forse 75 dollari) e quindi il cliente, infine … recupera solo 10 dollari.

I consulenti di Voyager starebbero di conseguenza lentamente prosciugando i fondi rimanenti addebitando commissioni ogni mese che il processo fallimentare si trascinava. Questo non ci sembrava giusto. I clienti hanno già perso beni a sufficienza per la vicenda, non volevamo che ne perdessero di più.”

Sam Bankman-Fried ha reagito con rabbia, accusando i consulenti Voyager di voler prolungare il più possibile il processo fallimentare. Ha promesso che i clienti avrebbero ricevuto la loro quota di “tutto ciò che è rimasto” il prima possibile, se Voyager avesse accettato l’offerta di FTX.

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