La tecnologia e il suo sviluppo ci ha abituati a vedere quanto può essere imprevedibile, ma le innovazioni più significativi vengono spesso immaginate con decenni di anticipo.
Un esempio su tutti, il concetto di base del World Wide Web è entrato in scena quattro decenni prima che diventasse operativo.
È una storia simile per la “prossima generazione di Internet”. Neal Stephenson ha inventato il termine “Metaverse” nel suo romanzo Snow Crash nel 1992. Tre decenni dopo, questo mondo virtuale sta finalmente trovando una parvenza di realtà.
Tuttavia, mentre i pezzi del puzzle di Web3 continuano ad andare al loro posto, altri termini come il multiverso e l’omniverso sono entrati prepotentemente in scena. Diamo un’occhiata alle differenze tra questi concetti e vediamo quando e se potremmo mai vederli realizzarsi.
il Metaverso
Nel corso degli anni, diversi individui ed entità hanno cercato di tradurre il metaverso in fatti concreti. Stephenson si riferiva al metaverso come a un mondo virtuale tridimensionale abitato da avatar di persone reali. D’altra parte, Facebook afferma che è un insieme di spazi virtuali in cui puoi creare ed esplorare, e fare tutto ciò che puoi immaginare, con persone che non si trovano nel tuo stesso spazio fisico.
In poche parole, il metaverso è un mondo a sé stante, con persone, interazioni ed economie interne e indipendenti. Questa realtà digitale è resa possibile da un ecosistema di tecnologie come l’intelligenza artificiale, la realtà virtuale, la realtà aumentata e così via. Queste tecnologie consentono a un utente, in particolare al proprio avatar, di fare affari, giocare e socializzare con altre persone, anche se vivono agli angoli opposti del mondo fisico.
Il metaverso è stato inizialmente immaginato attorno all’interoperabilità. Diverse economie e sistemi unificati convergono e interagiscono in un’unica piattaforma, come descritto in un romanzo del 2011 di Ernest Cline intitolato “Ready Player One”, la cui storia è stato ripresa qualche anno fa in un famoso film che porta lo stesso nome.
Tuttavia, ci sono molte sfide nel rendere praticabile e funzionale un metaverso interoperabile. Ciò è dovuto soprattutto al numero di diverse piattaforme metaverse che stanno emergendo, ognuna con le proprie risorse, standard e politiche interne.
Il Multiverso
Più metaversi che si uniscono creano un multiverso? La risposta non è così semplice, poichè regna ancora una grande incertezza circa l’interoperabilità tra mondi virtuali. A differenza del metaverso che indica un unico spazio virtuale, il multiverso riguarda più la molteplicità di questi. Possiamo anche vederlo come un insieme di molti mondi virtuali paralleli.
In quanto tale, un multiverso è una insieme di due o più metaversi, ciascuno con le proprie risorse, identità digitali indipendenti e leggi.
Ad esempio, nel cosiddetto Web2 abbiamo diverse reti di social media, ognuna con le proprie credenziali di accesso, nomi utente e criteri. Questo è un multiverso di reti di social media. D’altra parte, abbiamo anche le app UPI, diverse piattaforme che consentono pagamenti rapidi e convenienti. Tuttavia, a differenza dei social network, le app UPI condividono un insieme comune di standard e sono interoperabili.
In termini di metaverso, abbiamo più metaversi costruiti intorno al gaming. Tra questi i più noti sono Axie Infinity, Splinterlands, The Sandbox e Decentraland. Tutti questi insieme costituiscono un multiverso di gioco.
Allo stesso modo, potremmo avere un multiverso basato sull’intrattenimento, un multiverso basato sul lavoro e così via.
È certo che avremo molti metaversi man mano che la tecnologia diventerà più diffusa e accessibile, proprio come abbiamo più siti Web e blog su un singolo argomento.
I raggruppamenti di questi metaversi formeranno un multiverso.
A giudicare dall’enorme numero di piattaforme metaverse in arrivo, ci stiamo muovendo verso un sistema multiverso piuttosto che un metaverso unificato, come illustrato nell’iconico romanzo “Ready Player One”.
L’Omniverso
Il metaverso e il multiverso cadono entrambi sotto l’ombrello dell’omniverso. Questo non è altro che il superset di tutti gli universi, sia reali che virtuali. È un costrutto che consente l’interoperabilità, la condivisione dei dati, il trasferimento di tecnologia e molto altro tra i versi.
Tuttavia, a livello concettuale, l’omniverso sembra un po’ inverosimile. Per alcuni, potrebbe sembrare qualcosa ispirato ai film di fantascienza. Tuttavia, lo stesso si potrebbe dire di Internet e di molti altri progressi tecnologici. Detto questo, anche se l’onniverso sia in qualche modo realizzabile nella pratica oltre che nella teoria, è improbabile che vedremo presto qualcosa del genere.