Il mondo degli NFT è radicalmente cambiato nelle ultime settimane, difficilmente ormai vediamo un gran traffico di pezzi unici digitali a cifre da capogiro e i volumi in generale rasentano da giorni i minimi storici.
Vuoi per le enormi turbolenze che stanno interessando i mercati finanziari globali, vuoi la crescente paura e diffidenza instillate dai media con operazioni mirate di FUD e, purtroppo sempre più spesso, vera e propria disinformazione, le regole del gioco sembrano essere mutate in modo più o meno sostanziale.
È quindi molto importante oggi ragionare su quello che potrebbe essere il futuro degli NFT e il fiorente mercato che si è sviluppato intorno e cercare di non farsi trovare impreparati qualora stessimo pianificando investimenti od operazioni relative a questi mercati.
Gli NFT, saliti alla onori delle cronache per gli incredibili incrementi nelle quotazioni durante i forti rally della bull run che ha caratterizzato gli ultimi mesi del 2021, sembra che stiano lasciando un po’ da parte il mercato del super lusso, per puntare maggiormente alla massa. Prezzi accessibili e lavoro di numeri, questa ha tutta l’aria di essere la nuova tendenza che potrà caratterizzare il prossimo futuro dei mercati legati ai token non fungibili (NFT)
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Con le recenti sconcertanti perdite nel mercato delle criptovalute, gli investitori e gli speculatori sono fuggiti a gambe levate dal mercato NFT un tempo euforico ogni oltre immaginazione, considerandolo eccessivamente rischioso. Questi sono naturalmente fuggiti portando con sé ciò che restava dei loro soldi.
I prezzi minimi sono letteralmente crollati anche per le collezioni più note e prestigiose. Ora alcune persone nel settore che producono arte digitale originale, al contrario delle raccolte PFP (profile picture) collezionabili come Bored Apes e CryptoPunks, stanno tentando di creare un modello di business sostenibile e di base che abbia una soglia bassa per l’ingresso e non si basi esclusivamente sulla speculazione.
In questa particolare situazione, un’idea sembra fare sempre più breccia nella mente dei creatori e venditori di NFT: provare a diffonderli a buon mercato.
Un buon esempio di questo nuovo paradigma è Mike Pollard. Nel 2021 l’uomo ha iniziato a lavorare su un mercato di NFT musicali a prezzi ragionevoli chiamato Nina, ora in versione beta, che descrive come una sorta di “crypto Bandcamp”.
Si diceva che i modelli utilizzati per la vendita di NFT, come le aste e le curve di bonding, insieme alle commissioni elevate su piattaforme come Ethereum, hanno reso necessario vendere NFT a prezzi elevati.
Nina, al contrario, consente ai musicisti di vendere brani a prezzi da loro stabiliti, senza interferenze e maggiorazioni da parte di intermediari in cerca di commissioni. Il risultato, ha detto Pollard, è che le tracce musicali NFT costano circa 10 dollari.
Naturalmente, ci sono ancora venditori con un senso smisurato del loro contributo al mondo dell’arte. “Un artista ha cercato di vendere una delle sue tracce musicali per ben un milione di dollari”, ha detto. “Risultato: non è riuscito a vendere.
In generale, gli artigiani di Nina stanno tentando di creare un mercato più razionale per le loro creazioni digitali uniche.
Pollard sostiene che Nina sfida l’approccio universale adottato da piattaforme come Spotify e Apple Music, il cui prezzo è uguale indipendentemente dalla quantità di lavoro impiegato. (ndr. Inutile specificare che su quei servizi stai pagando per accedere a una copia di una canzone, non per possedere l'”originale.”)
Nina, ha spiegato Pollard, consente agli artisti di trovare modelli economici adatti al loro pubblico. Si adatta anche ai fan, che non sono scoraggiati dalla volatilità o dalle elevate commissioni di transazione. Nina è costruita sulla rete Solana a tariffa più bassa.
Jordan Garbis di BeetsDAO, che ha iniziato come gruppo di collezionisti di musica NFT, ha avuto uno sviluppo simile. “Stiamo solo cercando di tornare alle normali aspettative di prezzo ed esperienza”, ha dichiarato l’imprenditore.
Garbis e BeetsDAO stanno aiutando a costruire Echo, un servizio di streaming musicale di proprietà degli utenti basato su un’interfaccia in stile Discord. Echo consentirà inoltre agli artisti di interagire con i fan. Inoltre, tracce esclusive e vari altri vantaggi verranno assegnati ai fan per l’interazione con la piattaforma. Garbis ritiene che una vasta offerta di questi token e un caso d’uso che scoraggia la rivendita per speculare, manterrà i prezzi a livelli più contenuti e “umani”.
Alex Adelman, CEO dell’app di premi per lo shopping Bitcoin Lolli, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Decrypt ove parla del motivo per cui gli NFT lo hanno impressionato e perché è un po’ amareggiato perché Bitcoin avrebbe dovuto cogliere al volo il momento culturale di Ethereum e NFT.
Garbis sostiene che si dovrebbe avere una sensazione maggiore di possedere realmente la musica oggi. Il che significa milioni di riproduzioni e centinaia di migliaia di relazioni uniche con i fan. Ognuna di queste relazioni, inoltre, può generare un flusso di reddito che da solo, a lungo termine, potrebbe renderlo un business sostenibile.
Un altro vantaggio della vendita di NFT a basso costo, sostiene Garbis, è che è più inclusivo. Ha detto che in precedenza il desiderio di mantenere gli NFT esclusivi e cercare a tutti i costi di farli arrivare a un prezzo di mercato elevato, limitava inutilmente la popolarità degli artisti.
E quando si tratta di quell’altro grande angolo dell’originalità degli NFT, ecco che c’è un problema ancora più grande. L’arte digitale è più facilmente riproducibile della musica, il che potrebbe rendere gli NFT di opere d’arte digitali più allettanti per gli speculatori in cerca di una rivendita maggiorata. Funziona quando l’hype è alto, però, non tanto quando poi il mercato sta crollando come in queste settimane.
Async Art, un marketplace NFT boutique gestito da uno staff molto ridotto, offre ai fan un modo per creare una sorta di community di base attorno agli artisti che amano. Offre NFT di brani musicali e opere d’arte originali, in gran parte psichedeliche, stravaganti, idiosincratiche, a partire da soli 10 dollari.
Quello di Async Art è un buon modo per integrare le entrate di un artista: un gesto amichevole travestito da oggetto di prestigio. Ed è un modello che funziona davvero, ha detto Achilleas Saradaris, fondatore di Async e batterista della band HMLTD, ex “Happy Meal Ltd”.
Saradaris ha sfogliato le immagini di uno degli artisti in primo piano del sito, notando che ognuno è riuscito a fare vendite, anche se solo per pochi dollari ciascuna.
“Puoi pensarlo come un disco in vinile, qualcosa che compri senza, necessariamente, la speranza di rivenderlo”, ha precisato Saradaris. “A questo artista piace solo scarabocchiare, e anche a me piacciono i suoi scarabocchi. Quindi ospiti i suoi NFT in modo che possa continuare a scarabocchiare”.
In particolare, Saradaris non ha tentato di parlare di vantaggi o utilità. Invece, l’accento di questi NFT è sul fascino emotivo. “Stiamo producendo valore dal nulla”, ha affermato. “È alchimia.”
In effetti, Saradaris, insieme a Pollard e Garbis, riconoscono prontamente che ciò che stanno offrendo è qualitativamente diverso dal prodotto offerto dai titani del Web2 come Spotify e YouTube. E sanno bene di non avere alcuna speranza di competere su larga scala con queste aziende, almeno a breve termine.
Invece la loro proposta ai fan è quella di sostenere la musica e l’arte per passione e buona volontà. In cambio solamente di un senso di appartenenza o di patrocinio.
Se questo riuscirà a portare il mercato NFT in un futuro sostenibile dipenderà da quanta volontà di contribuire nel concreto avranno davvero i fan degli artisti che prenderanno questa strada.
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