Una gioielleria di lusso ha pagato 7,5 milioni di dollari in bitcoin ad un gruppo di hacker: emersi dati sensibili su alcuni VIP.
È emerso che una gioielleria di lusso ha pagato 7,5 milioni di dollari in Bitcoin agli hacker russi per impedire la divulgazione di file riservati.
Graff Diamonds ha pagato milioni di dollari al gruppo ransomware Conti, ma ha citato in giudizio un assicuratore perché si rifiuta di coprire il pagamento. Vediamo bene cos’è successo.
Graff Diamonds è intervenuta dopo che alcuni hacker hanno pubblicato sul dark web dei file riservati relativi a Donald Trump, David Beckham e Oprah Winfrey.
I file includevano fatture e ricevute e varie informazioni sensibili. Queste potrebbero rivelarsi imbarazzanti qualora le celebrità avessero acquistato gioielli di fascia alta per amanti segreti.
L’azienda britannica è stata presa di mira dal gruppo ransomware Conti. Inizialmente i criminali informatici hanno chiesto 15 milioni di dollari in BTC per non divulgare le informazioni.
Una nuova causa rivela che Graff è riuscito a negoziare con la banda e ha finito per pagare la metà di questo importo.
La transazione è avvenuta il 3 novembre 2021, quando un singolo Bitcoin valeva $63.000. Giorni dopo, la criptovaluta più grande del mondo ha raggiunto un nuovo massimo storico.
Stranamente, gli hacker hanno finito per scusarsi dopo aver rilasciato file relativi alle famiglie reali dell’Arabia Saudita, del Qatar e degli Emirati Arabi Uniti.
La notizia di quanto Graff Diamonds ha pagato a Conti è emersa in quanto il gioielliere ora sta portando il suo assicuratore in tribunale.
Graff ha accusato The Travellers Companies Inc. di non aver pagato una richiesta di assicurazione che coprisse il pagamento del riscatto a Conti.
Il gioielliere ha affermato che la transazione avrebbe dovuto essere coperta dalla loro polizza. Ora sono iniziati procedimenti legali presso l’Alta Corte di Londra.
Un portavoce ha detto a Bloomberg che la compagnia è “frustrata e delusa” dalle azioni del suo assicuratore, aggiungendo:
“I criminali hanno minacciato la pubblicazione mirata degli acquisti privati dei nostri clienti. Eravamo determinati a prendere tutte le misure possibili per proteggere i loro interessi e quindi abbiamo negoziato un pagamento che ha neutralizzato con successo quella minaccia“.
La questione se le aziende debbano pagare riscatti in criptovalute ha acceso un acceso dibattito.
Alcuni esperti di sicurezza informatica avvertono che incoraggia i criminali informatici a eseguire ulteriori attacchi e non ci sono garanzie che la minaccia scompaia.
Ci sono stati casi in cui gli hacker hanno continuato a richiedere pagamenti aggiuntivi per estorcere più denaro alle vittime.
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