Avalanche (AVAX) è una piattaforma open source per dapp e primitive finanziarie. Ecco come funziona e il confronto con i principali competitor.
Avalanche è una piattaforma decentralizzata che consente a chiunque di costruire applicazioni decentralizzate, blockchain multifunzionali e contratti intelligenti.
Nei dodici anni trascorsi da quando Satoshi ha introdotto Bitcoin nel mondo, abbiamo assistito a innumerevoli sforzi per creare reti che tentano di sbloccare la prossima generazione di risorse e applicazioni decentralizzate.
Questi progetti, pur rivendicando la superiorità tecnica, hanno in qualche modo copiato il modello di Bitcoin. Oppure hanno implementato in blockchain progetti vecchi di decenni per sistemi distribuiti.
Oggi il mercato chiede una svolta concreta per risolvere i problemi di scalabilità. Le commissioni esorbitanti stanno soffocando la crescita e il potenziale impatto dell’innovazione all’interno della finanza decentralizzata (DeFi).
Avalanche si candida ad essere quella svolta. Questa blockchain infatti punta a seguire le orme di Satoshi ed avere lo stesso impatto. L’obiettivo è creare una solida struttura di mercato guidata da velocità, uso efficiente del capitale e innovazione verso nuovi prodotti e servizi che oggi non sono possibili. Immergiamoci.
Indice dei contenuti
Avalanche è una piattaforma open source per il lancio di applicazioni DeFi e per implementazioni di blockchain aziendali, in un ecosistema interoperabile e altamente scalabile.
È la prima piattaforma di contratti intelligenti che conferma le transazioni in meno di un secondo. Non solo: supporta l’intero toolkit di sviluppo di Ethereum e consente a milioni di validatori indipendenti di partecipare come produttori di blocchi completi. La rete di test ha oltre 1.000 nodi di produzione di blocchi completi, ed è un record mondiale.
Oltre ad avere una velocità di esecuzione transazioni inferiore al secondo, Avalanche è in grado di raggiungere ordini di grandezza superiori alle reti blockchain esistenti – oltre 4.500 transazioni al secondo – e soglie di sicurezza ben al di sopra degli standard del 51% di altre reti.
Una grande differenza tra Avalanche e altre reti decentralizzate è il protocollo di consenso. Nel tempo le persone sono arrivate a una falsa convinzione secondo cui le blockchain devono essere lente e non scalabili. Si è arrivati a questo semplicemente osservando le blockchain esistenti in azione. Il protocollo di Avalanche utilizza un nuovo approccio al consenso. In questo modo riesce a ottenere forti garanzie di sicurezza, una rapida finalità delle transazioni e un’elevata produttività, senza compromettere la decentralizzazione.
Ci sono sostanziali differenze tra Avalanche ed altre reti. Avalanche consente a individui e aziende di creare facilmente applicazioni potenti, affidabili e sicure. Le reti blockchain personalizzate che è possibile costruire hanno set di regole complesse. Ogni azienda può costruire su reti pubbliche o private e personalizzare la tecnologia al proprio caso d’uso.
Prendi ad esempio un istituto finanziario regolamentato che desidera emettere risorse digitali. Non potrebbe farlo in un sistema in cui non può controllare quali nodi convalidano la loro attività di rete. Tramite Avalanche invece l’istituto finanziario può ottenere il controllo completo sulla macchina virtuale che esegue il proprio caso d’uso. Sarà la società stessa a dettare le condizioni di esecuzione di un nodo sulla propria sottorete personalizzata.
Il token Avalanche (AVAX) è il token nativo della piattaforma Avalanche e viene utilizzato per:
Ava Labs è l’azienda dietro la piattaforma Avalanche, fondata da Kevin Sekniqi, e Maofan “Ted” Yin.
Oggi l’azienda conta circa 45 persone, il cui obiettivo comune è offrire una soluzione innovativa nella tecnologia blockchain.
Occhio ad Avalanche: Ava Labs raccoglie $250M e porta la propria valutazione a $5.25B
AVAX è disponibile su una moltitudine di exchange. I principali sono:
Se confrontata con Bitcoin e altre criptovalute proof-of-work che competono per sostituire le valute fiat, Avalanche è completamente diversa. Anche se in realtà ci sono alcune caratteristiche in comune.
Avalanche è un asset a capitalizzazione fissa, con un massimo di 720 milioni di AVAX in circolazione. Utilizza il modello UTXO di Satoshi per facilitare i pagamenti, piuttosto che un modello di account. Inoltre Avalanche struttura le transazioni come Segwit, senza problemi di compatibilità con le versioni precedenti. Infine utilizza il formato dell’indirizzo Bech32 per ridurre al minimo gli errori e massimizzare la leggibilità.
A differenza di Bitcoin tuttavia, il meccanismo di consenso di Avalanche è progettato per avere una maggiore velocità, scalabilità e flessibilità nelle implementazioni.
Utilizza un modello proof-of-stake per la sicurezza della rete. Un meccanismo sicuramente più rispettoso dell’ambiente rispetto al collega. Il modello PoS infatti non richiede le piattaforme minerarie altamente specializzate, costose ed inquinanti che hanno portato alla centralizzazione nel settore minerario. Ciò significa che migliaia o addirittura milioni di persone possono partecipare attivamente ad Avalanche semplicemente con un computer e una connessione Internet: questa è la vera decentralizzazione.
Avalanche sta implementando alcuni degli aspetti migliori di Bitcoin, allo stesso tempo ottimizzando il resto del sistema per i contratti intelligenti e l’emissione di asset.
Le somiglianze tra Avalanche ed Ethereum sono molto più evidenti rispetto a quelle con Bitcoin, almeno in superficie. Abbiamo già detto che Avalanche supporta l’intera Ethereum Virtual Machine (EVM) e i suoi strumenti. Ma più in profondità affronta le sfide in modo completamente diverso.
Nel momento in cui scrivo Ethereum utilizza il mining proof-of-work come Bitcoin. Migrerà al proof-of-stake quando lancerà il tanto atteso Ethereum 2.0. Sebbene il proof-of-work sia una base eccellente per protocolli robusti, raggiunge questa stabilità rallentando deliberatamente le azioni di rete e le conferme. Un compromesso perfettamente accettabile nella tesi di Bitcoin come “oro digitale”, ma più complesso in altre declinazioni come può essere la DeFi.
Finché Ethereum utilizzerà il proof-of-work, farà fatica a scalare senza incorrere in enormi commissioni e congestione della rete. L’approccio proof-of-stake di Ethereum 2.0 aiuterà in questo senso, senza dubbio. Tuttavia introduce anche una notevole complessità e rischio di esecuzione con il suo approccio al ridimensionamento. Senza entrare troppo nel dettaglio qui basti sapere che lo sharding mira a elaborare le transazioni contemporaneamente, anziché consecutivamente.
Avalanche attacca la sfida della scalabilità dal fondamento assoluto per le reti decentralizzate: il consenso. I protocolli della famiglia Avalanche sono in grado di raggiungere una finalità di transazione inferiore al secondo. Supportano oltre 4.500 transazioni al secondo e scalano fino a milioni di nodi di convalida completi che producono blocchi che partecipano al consenso.
Su Ethereum le applicazioni devono competere per lo stesso pool limitato di risorse di rete, e questo fa aumentare le tariffe per tutti i partecipanti. Le app su Avalanche invece possono essere eseguite nelle proprie blockchain indipendenti convalidate da un set dinamico e personalizzato di validatori. Queste sottoreti sono ancora collegate al più ampio ecosistema di catene su Avalanche, ma ora le loro relazioni sono puramente a valore aggiunto (ad es. trasferimento di valore tra reti) piuttosto che competitive.
Ciò non solo consente la creazione di sottoreti private, ma consente anche agli sviluppatori di definire le regole, l’economia, i partecipanti e la sicurezza della loro implementazione.
Così come sta implementando alcune delle parti preferite di Bitcoin, il team di Avalanche procede ad implementare alcune straordinarie innovazioni di Ethereum e dell’EVM, modificando al contempo i meccanismi di base per renderlo più veloce, più leggero ed economico da eseguire.
Avalanche vs Solana: tutto quello che devi sapere
Avalanche non si definisce un Ethereum Killer. Molte delle persone che lavorano su Avalanche hanno mosso i primi passi nel settore delle criptovalute con Ethereum. Pertanto parte del team rimane tuttora affezionata alla community di Ethereum e a ciò che ha ottenuto finora. Una definizione più gradita è blockchain complementare a quella di Ethereum. Una sorta di rete di sicurezza mentre Ethereum passa alla fase 2.0, portandosi dietro una serie di rischi.
Secondo il team di Avalanche i progetti definiti “Ethereum Killer” si sono riuniti attorno a una famiglia di protocolli di consenso classici i cui limiti sono ben compresi e ampiamente studiati negli ultimi 40 anni.
Secondo questa teoria Satoshi e l’intero mondo dei ricercatori nel mio campo erano a conoscenza di questi approcci vecchi di decenni, e sono giunti alla seguente conclusione: questi protocolli non sono adatti per i sistemi decentralizzati.
Sempre secondo questa teoria questi progetti sono spesso i più espliciti in termini di velocità delle transazioni, ma risultano sospettosamente silenziosi riguardo alla propria decentralizzazione. Questa si caratterizza dal numero di partecipanti che una rete può ospitare o su cui può fare affidamento.
A differenza di questi Ethereum Killer, il team di Avalanche afferma di raggiungere una finalità inferiore al secondo, un’elevata produttività ed efficienza senza sacrificare la decentralizzazione o la sicurezza.
Su Avalanche i validatori conducono esperimenti individuali per determinare quali nodi campionare. Ogni nodo esegue il campionamento senza alcuna considerazione per le selezioni effettuate dagli altri nodi. Nessun trattamento preferenziale o aziende che acquistano postazioni speciali per scrutare i nodi con privilegi minori.
Secondo il team di Avalanche questo meccanismo è stato estremamente complesso da realizzare. Ci è voluto oltre un decennio per rendere possibile tutto questo. Scienziati e ricercatori pensavano che non sarebbe mai stato possibile.
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