Possiamo senza dubbio chiamarlo il pasticcio del Bonus Edilizia. Siamo infatti di fronte ad una situazione a dir poco controversa. Come previsto, visto anche il veto posto nelle scorse settimane da alcuni istituti bancari, la cessione del quarto credito per il momento non ci sarà.
Cerchiamo di capire nell’esattezza cosa sta accadendo. In poche parole, solo ora il Governo si sarebbe accorto di aver elargito con eccessiva leggerezza i crediti di imposta. Siamo di fronte a centinaia di situazioni di illegittimità nell’aver ricevuto le risorse compensative alle spese sostenute.
Risultato? Sono aumentati i controlli e coloro che figurano in una posizione “immacolata” rischiano di pagare le colpe di altri.
Bonus Edilizia: ecco perché il quarto credito, per ora, non sarà erogato
La quarta erogazione del credito, con la legge di conversione n. 34/2022, era stata inserita in un primo momento nel D.Lgs. n. 17/2022 articolo 29-bis, che doveva consentire, dal 1 maggio 2022, un altro trasferimento di denaro agli aventi diritto, seppur a condizioni piuttosto restrittive rispetto al passato.
Sono passati due anni dal Decreto Rilancio. In sostanza, si è passati da un regime in cui non c’erano limiti all’erogazione di benefici, a una modifica significativa, volta a prevenire possibili comportamenti scorretti da parte di coloro che hanno richiesto il bonus. Una tale rigidità di valutazione ha quasi provocato la paralisi del settore, che ha cercato di rimediare ponendo condizioni meno forti. Il risultato è stato chiaro: in tanti stanno pagando la colpa di pochi.
Intanto partiamo dall’inizio. Il Bonus Edilizia è riservato a coloro che devono svolgere i seguenti interventi.
- recupero del patrimonio edilizio.
- efficienza energetica.
- intervento antisismico.
- installazione di impianto fotovoltaico.
- installazione di colonnina per la ricarica di veicoli elettrici.
- eliminazione delle barriere architettoniche.
- recupero o restauro di facciate di edifici esistenti.
Bonus Edilizia: solo ora il Governo si accorge delle irregolarità
A fine ottobre si è iniziato a parlare di possibili frodi fiscali per uso improprio dei crediti d’imposta, per i quali sono state introdotte, con il Decreto Antifrode (DL n. 157/2021), alcune misure preventive.
- estensione dell’obbligo del visto di conformità.
- estensione dell’obbligo di attestare l’adeguatezza delle spese a tutti i bonus edilizi.
Nei casi sospetti, l’Agenzia delle Entrate può sospendere l’efficacia delle comunicazioni di opzione per un massimo di trenta giorni, al fine di effettuare gli opportuni accertamenti preventivi. Qualora vengano accertate irregolarità, può procedere al recupero delle somme dovute, oltre a sanzioni e interessi.