Quanti sono i piccoli imprenditori italiani, gli artigiani, alle prese con pericolose cartelle esattoriali che giacciono nei cassetti senza possibilità alcuna di venire incontro in alcun modo alle richieste del Fisco? Soprattutto sono migliaia i titolari di aziende che negli ultimi anni non hanno mai pagato i contributi Inps e quindi si sono visti arrivare, in quanto titolari di partite iva, sanzioni debitorie che non sono stati in grado di pagare in alcun modo.
Prima la Pandemia, poi la crisi post conflitto russo-ucraino, poi i rincari energetici, poi benzina alle stelle e l’inflazione: tutti hanno contribuito a mettere in ginocchio le residue speranze di risalita di tante imprese.
Lo scorso 30 aprile è intanto scaduto ufficialmente il termine per il pagamento delle rate della “Rottamazione” e del “Saldo e stralcio” originariamente dovute nel 2020 all’Agenzia delle Entrate. Il termine è stato fissato dal decreto Sostegni-ter che ha definito un nuovo calendario per venire incontro ai contribuenti che non sono riusciti a pagare gli arretrati entro la scadenza dello scorso 9 dicembre. Per il pagamento è possibile usufruire di altri 5 giorni di tolleranza. Il termine si sposta di fatto al 9 maggio. (In caso di errori lo sai bene, il Fisco non perdona)
Infatti, sulla base di quanto stabilito dal decreto Milleproroghe (DL 228/2021), il 30 aprile è il termine entro il quale i contribuenti che sono decaduti da un piano di rimborso del debito prima dell’8 marzo 2020.
Ci riferiamo al periodo prima dell’inizio della sospensione dell’incasso conseguente all’emergenza sanitaria. Per i comuni della cosiddetta “zona rossa” la sospensione decorre dal 21 febbraio 2020.
In emergenza potevano accedere ad un nuovo piano di differimento senza pagare le rate scadute. Ora non è più possibile.
In caso di pagamenti oltre il termine o per importi parziali, i benefici della misura agevolata cesseranno di esistere. E allora i pagamenti già effettuati verranno considerati come anticipo sulle somme dovute. Si ricorda che il decreto “Sostegni-ter” ha definito anche nuovi termini per il pagamento delle rate della “Rottamazione” e del “Saldo e stralcio”. Questi ultimi erano originariamente scadenti nel 2021, nonché per quelle della liquidazione agevolata previsto nel 2022. I contribuenti che non sono riusciti a regolarizzare i pagamenti entro i termini di legge hanno la possibilità di mantenere le agevolazioni. Ma possono farlo solo se il pagamento viene effettuato entro il 31 luglio, per le rate 2021, e il 30 novembre per il 2022.
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