Btp a 50 anni al 3,70%: ecco perché è tutto merito di Mario Draghi se ha convinto gli investitori

Il 12 febbraio 2021 è stata certamente una data da ricordare per gli investitori italiani. I mercato finanziari e gli esperti hanno accolto in modo davvero positivo il lancio del Btp a scadenza 50 anni del nostro Tesoro.

Btp a 50 anni: ecco perché il merito del suo successo è anche di Mario Draghi

Con Mario Draghi già sul punto di diventare primo ministro italiano, gli analisti vedevano già in modo estremamente positivo, a quel tempo, la possibilità, da parte del nostro Governo, di emettere un’obbligazione extra lunga, il Btp a 50 anni al 3,70%, incassando tassi di interesse bassissimi. Si respirava già un grande ottimismo per l’approdo dell’l’ex capo della Banca centrale europea al timone del nostro Parlamento.

Btp 50 anni
Btp 50 anni: quando è stato emesso

Il Tesoro italiano vedeva le emissioni complessive nel 2021 sostanzialmente in linea con i 551 miliardi di euro dello scorso anno (668,2 miliardi di dollari). Il fabbisogno di finanziamento è aumentato nel 2020 a causa dell’impatto economico del COVID-19, con vendite di obbligazioni a medio-lungo aumento di 110 miliardi di euro.

Btp a 50 anni: tutto in linea con gli altri Paesi Ue

“Con gli acquisti della BCE, l’appiattimento delle curve e il bond 2067 ormai piuttosto vecchio, mi sarei aspettato che avessero già emesso da tempo un BTP a 50 anni”. Lo aveva detto un primary dealer che ha chiesto di non essere nominato, aggiungendo che l’arrivo di Draghi è stata “la vera occasione perfetta”.

Le linee guida di emissione del Tesoro per il 2021 includevano già piani per un’obbligazione a 50 anni e Francia, Belgio e Spagna, allo stesso modo, hanno tutti emesso titoli a lunga scadenza nelle medesime settimane.

Il sostegno della Bce alla politica economica romana

Il sostegno della BCE, a partire dal 2020, in piena Pandemia, ha incoraggiato gli investitori a mettere da parte le preoccupazioni. In particolare le ansie, giustificate, riguardavano l’enorme pila di debiti di Roma. Tutto ciò è avvenuto per concentrarsi sul rendimento extra che potevano ottenere acquistando obbligazioni italiane piuttosto che tedesche.

I rendimenti del debito italiano erano già scesi sotto lo zero sul mercato secondario. Anche i rendimenti delle obbligazioni italiane a dieci anni venivano scambiati a un minimo storico dello 0,63%, seguito da altri debiti più rischiosi dell’eurozona. L’Italia quindi non era sola.

I Btp (Buoni del Tesoro Pluriennali) sono i primi titoli del nostro Stato indicizzati al tasso di inflazione italiano, con cedole semestrali e scadenza a 4, 5, 6 e 8 e 10 anni, pensati principalmente per soddisfare le esigenze degli investitori retail.

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