Pensione a 67 anni? Ecco come funziona il nuovo sistema di calcolo retributivo

Il requisito della pensione di vecchiaia a partire dal 2020, per i dipendenti privati ​​e pubblici, ha subito una recente e importante evoluzione (l’attesa Riforma non è però ancora arrivata), di cui vale la pena parlare con la dovuta cognizione di causa.

Si può andare in pensione, come noto, a 67 anni, con un minimo di 20 anni di contributi. L’aggiornamento avviene automaticamente in linea con l’aspettativa di vita a 65 anni, ogni due anni a partire dal 2021.

Le Pensioni di vecchiaia, interamente calcolate con nozionale sistema dei conti, possono essere quindi ottenute con un minimo di 20 anni di contributi. Ovviamente l’importo della pensione è non inferiore a 1,5 volte l’assegno sociale di vecchiaia nel 2012, indicizzato con la media quinquennale del valore nominale PIL.

È stata inoltre introdotta una misura di flessibilità temporanea di prepensionamento (denominata Quota 100), in via sperimentale dal 2019 al 2021, in merito alla possibilità di andare in pensione con 62 anni di età e 38 anni di contributi o più, senza alcun adeguamento alle prestazioni DB.

Pensioni: prima e dopo

Se al 31 dicembre 1995 hai maturato almeno 18 anni di contributi, la tua pensione sarà calcolata con il metodo retributivo per il periodo contributivo fino a dicembre 2011 e il metodo contributivo dal 1 gennaio 2012.

Se al 31 dicembre 1995 avevi maturato meno di 18 anni di contribuzione, la tua pensione sarà calcolata con il sistema misto (detto anche ‘pro-quota’): retributivo per il periodo fino a dicembre 1995 e contributivo da allora in poi.

Infine, se hai iniziato a versare i contributi dopo il 1° gennaio 1996, la tua pensione sarà interamente calcolata utilizzando il sistema di calcolo contributivo.

Il sistema di calcolo retributivo si basava sulla retribuzione media settimanale.

Si tratta di quella percepita negli ultimi anni di lavoro e sull’importo totale dei contributi versati. Viene moltiplicato per un tasso di trasformazione, basato sull’indice del costo della vita.

Pensioni: il sistema di calcolo contributivo

E’ un sistema che prende in considerazione i contributi versati. Si ottiene l’importo totale dei contributi versati al regime pensionistico, che viene poi trasformato in pensione applicando il coefficiente di trasformazione (che varia a seconda dell’età).

In altre parole, l’importo totale dei contributi è la somma di denaro su cui viene calcolata la pensione. In sede di richiesta del beneficio pensionistico, all’importo individuale, il cosiddetto importo contributivo finale, viene moltiplicato un coefficiente di trasformazione. Quest’ultimo varia in base all’età del richiedente, per ottenere l’importo annuo lordo della pensione del lavoratore.

La stessa formula vale anche per l’indennità di prepensionamento.

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