Vi siete mai chiesti cosa potrebbe succedere oggi se avete commesso degli errori, anche involontari, nelle richieste dei sostegni, come azienda, per l’emergenza Covid 19, arrivando a percepire più di quanto vi spettava, oppure se, nella peggiore delle ipotesi, addirittura non eravate affatto nella posizione di percepirli?
Soprattutto vi siete chiesti in che modo il Fisco potrebbe reagire a queste vostre gravi mancanze?
Il Governo da’, il Governo toglie. Da una parte Bonus e “controbonus” per sostenere imprese e famiglie allo sbando, dall’altra multe severe, anzi severissime, contro chi evade il fisco o commette palesemente frodi fiscali.
Le amministrazioni fiscali di tutto il mondo stanno hanno pensato bene di adottare una serie di misure straordinarie per sostenere i contribuenti e l’economia globale messa a dura prova dall’emergenza, anche contribuendo a fornire un più ampio sostegno da parte dei governi.
La rapidità con cui tali misure sono state attuate hanno di certo comportato un aumento significativo dei rischi di frode.
Dura lex sed lex, il Fisco non perdona se commetti errori
Partiamo dal principio. La mancata presentazione della dichiarazione dei redditi comporta una sanzione che va dal 120% al 240% delle imposte dovute. Le sanzioni minime (da 250 euro a 1.000 euro) sono applicabili se nella dichiarazione non è emerso alcun onere fiscale.
Cosa grave è una dichiarazione dei redditi che mostri un reddito imponibile inferiore a quello accertato o un credito d’imposta superiore a quello dovuto. Può scattare una sanzione che va dal 90% al 180% in più delle imposte dovute.
L’omesso e/o ritardato pagamento di imposte, di qualsiasi natura e natura, comporta una penale pari al 30% dell’imposta non pagata/tardiva. Tuttavia, nei casi in cui il ritardo sia entro 15 giorni, la penale è pari all’1% al giorno; se il ritardo è compreso tra 15 e 90 giorni, la penale è pari al 15%.
Fisco: scattano i controlli sui contributi Covid ricevuti dalle aziende.
Le punizioni possono essere davvero severe se l’Agenzia delle Entrate, oggi come oggi, si accorgesse di anomalie nell’effettuazione delle richieste dei contributi Covid ricevuti dallo Stato come aziende.
Il Fisco potrebbe arrivare addirittura a bloccare il conto e chiedere un risarcimento per il doppio della cifra erogata, qualora dovesse accorgersi di anomalie, volontarie o meno.
Dura lex sed lex. La legge non ammette ignoranza. Sulla base di questo principio l’Agenzia delle Entrate effettua controlli a tappeto sui contribuenti ed in caso di inadempienze applica, quindi, i severi dovuti provvedimenti.