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Economia

Conto in banca, se superi questa cifra sei a rischio: ecco perchè

In questi anni abbiamo visto diverse banche promettere conti correnti a costo zero o quasi. Ma saranno davvero così le cose?

Da un po’ di tempo vediamo sempre di più offerte che offrono conti in banca a costo zero, senza costi sui bonifici o i prelievi e tanti altri servizi apparentemente gratuiti.

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In realtà ci sono molti modi in cui le banche possono “riprendersi” i soldi dall’offerta di tutti questi servizi a costo zero. Si tratta di commissioni o costi nascosti che spuntano quando si preleva un certo importo dal relativo ATM, trasferimento di denaro all’estero ma anche tasse, come quella relativa ai conti correnti che superano i 5.000 euro.

Conto in banca: il problema dei 5.000 euro

Tra le tasse e le imposte che possono essere applicate ai conti correnti troviamo: imposta di bollo e ritenuta d’acconto sugli interessi maturati e imposta di bollo sui depositi titoli che possono essere associati al conto corrente come servizio aggiuntivo.

L’imposta di bollo applicata ai conti in banca da più di 5.000 euro ha un importo fisso ed è applicato solo ai conti intestati a persone fisiche. Se si possiede un saldo medio annuo inferiore ai 5.000 euro nel proprio conto, invece, non sarà necessario pagare nessuna imposta.

Per quanto riguarda l’imposta sugli interessi attivi sulle rimanenze, la si chiama ritenuta d’acconto in quanto è la stessa banca che riscuote la tassa per poi pagarla direttamente allo Stato per conto dell’intestatario del conto. Questo tasso è del 26% e si applica all’interesse totale ricevuto sull’inventario, in questo modo si avranno interessi lordi senza ritenuta d’acconto e interessi netti con ritenuta d’acconto.

Per quanto riguarda l’imposta di bollo per i consumatori si tratta di una tassa del valore di 34,20 euro l’anno. Per quanto riguarda piccoli imprenditori, artigiani o altre imprese l’importo da versare è di 100 euro l’anno. Nella pratica, però, questa imposta viene addebitata al momento dell’emissione dell’estratto conto e se viene intesa come un’imposta sui mobili potrebbe essere possibile non pagarla del tutto.

Published by
Roberto Caccamo

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