Sul tavolo del Governo, alle prese con “il mostro” del caro-energia, c’è l’atteso rinnovo del taglio di 25 centesimi sulle accise delle benzina, da prorogare fino al 30 giugno e in scadenza al 2 maggio prossimo.
Ma non è finita qui: la strada da percorrere è irta di insidie, sia per l’esecutivo Draghi e naturalmente anche per famiglie e le imprese di casa nostra.
Per queste ultime, da tempo ormai, si pone davanti un insidioso sentiero dove la quotidianità consiste nel “camminare a piedi nudi” sui carboni ardenti dell’incertezza economica. Con una inflazione alle stelle, con gli aumenti delle bollette che non ci fanno dormire sonni tranquilli, con un futuro caratterizzato sempre più da “nuvoloni” densi e neri.
Il piano del Governo, di cui va premiata la buona volontà, ci pone di fronte, almeno per ora a “soluzioni tampone”, quali bollette controllate per 5,2 milioni di famiglie con Isee sotto i 12mila euro (da 4 milioni) e possibilità per le aziende di rateizzare i consumi di maggio e giugno per 24 mesi.
Mario Draghi lancia il “price cutter” e mette in campo altri 4,4 miliardi contro il caro-energia e l’impennata dei costi alla pompa. Basterà davvero tutto questo?
Per il 2022 l’importo dei buoni benzina venduti gratuitamente dalle aziende private ai dipendenti, nel limite di 200 euro per lavoratore, non concorre alla formazione del reddito.
L’unico limite finora previsto dalla legge è che il provvedimento è destinato ai soli dipendenti di aziende private. Era già previsto che le aziende potessero concedere un contributo fino a 258,23 euro annui per i cosiddetti fringe benefit: buoni carburante e buoni spesa. Nel 2020 e nel 2021, durante la pandemia, l’importo è stato raddoppiato a 516,46 euro. Nulla da fare per gli Statali e per gli altri cittadini. Le uniche soluzioni si chiamano biciclette, biciclette elettriche, scooter elettrici, monopattini. Qui il Governo, “in piena ottica green”, ha pensato a rinnovare il Bonus.
Le medie dei prezzi praticati alla pompa in modalità self service sono a 1,78 euro/litro per la benzina e a quasi 1,79 per il gasolio. Prezzi, ricordiamo, condizionati dalla riduzione delle accise in vigore dal 22 marzo scorso: senza i 30,5 centesimi di ‘sconto’ fiscale saremmo ancora ben oltre i 2 euro/litro.
In tal senso, la proroga del taglio delle accise fino al 30 giugno prossimo diventa indispensabile per non affogare e continuare a rimanere almeno a galleggiare con l’acqua alla gola.
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