La “stretta” del Governo Draghi sui pagamenti elettronici rientra nel più ampio piano anti-evasione fiscale e mira a offrire maggiore trasparenza su tutti i trasferimenti di denaro da parte di privati e aziende.
In un momento delicatissimo per l’economia nazionale, con la Spada di Damocle del conflitto russo-ucraino che pende inesorabilmente sulle nostre teste e condiziona il nostro presente e futuro in ambito energetico, di fatto siamo dipendenti dal gas russo per il 40%, il Premier, di concerto con il Ministero dell’Economia e con l’Agenzia delle Entrate, ha deciso di anticipare al 30 giugno, anziché al 2023, le sanzioni per i commercianti che si rifiutano di accettare trasferimenti con il Pos.
Insomma, se la crisi economica ed energetica incombe, e da una parte l’esecutivo deve correre ai ripari per sostenere famiglie e imprese allo sbando, dall’altra occorre “stringere le maglie” per fermare sul nascere l’illegalità.
L’obbligo per aziende e professionisti, riguardo al pagamento digitale, esiste infatti dal 2014, ma non la sanzione, che non diventa più realtà, come già detto, dal 1 gennaio 2023, come era inizialmente previsto, ma dal 30 giugno.
Almeno secondo la bozza del decreto Pnrr 2 sul tavolo del Cdm. All’articolo 15, infatti, nel provvedimento “in materia di sanzioni per la mancata accettazione dei pagamenti elettronici, le parole ‘dal 1° gennaio 2023’ sono sostituite dalle seguenti: ‘dal 30 giugno 2022′”.
La sanzione sarà di 30 euro, maggiorata del 4% del valore dell’operazione per la quale è stata rifiutata l’accettazione del pagamento. Un esempio: per un pagamento negato con una carta elettronica da 25 euro, l’esercente dovrà pagare una sanzione di 31 euro.
Nel giorno in cui l’Ue ha pagato all’Italia la prima rata di 21 miliardi di euro per il PNRR (che si somma ai 24,9 miliardi di anticipo ricevuti ad agosto), il nostro consiglio dei ministri ha approvato quindi un decreto legge per rafforzare l’attuazione dello stesso Piano di Resilienza Nazionale.
Alla fine, con l’obiettivo di rafforzare la lotta all’evasione fiscale del Paese, uno degli obiettivi del PNRR è rimasto l’anticipo delle sanzioni per chi non utilizza il Pos e un portale per combattere anche il lavoro nero. Invece, si è indebolita la norma che inizialmente prevedeva l’estensione della fattura elettronica a tutte le partite IVA soggette a flat tax (fino a 65mila euro di ricavi).
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