Il reddito di cittadinanza, in Italia e quel filo sottile che lo collega al mondo dell’illegalità, sin da quando “il progetto” è stato varato: non si può negare, del resto i fatti di cronaca lo dimostrano, che esiste un rapporto strettissimo tra quello che può essere considerato il “welfare in stile italiano”, era atteso da tempo, e la criminalità.
E’ proprio il caso di dire che il reddito di cittadinanza torna prepotentemente a fare la sua comparsa nelle centrali di polizia italiane. Forse, sarebbe il caso di affermare, senza esagerazioni, che non ha mai smesso di farlo.
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E in fondo non possiamo non giustificare la rabbia di chi ha davvero diritto a ricevere questo “sussidio” per conclamate necessità, rispetto a chi invece, i soliti furbetti di turno, appropriandosi di ciò che non gli spetta, priva legittimamente qualcun altro di risorse di cui avrebbe davvero bisogno come il pane, più che mai in questo momento.
Ma cosa sta facendo il Governo per porre un freno all’illegalità?
Lo scorso 14 aprile, l’Arma dei Carabinieri ha reso noto che dal 1 gennaio 2021 al febbraio 2022 oltre cinque milioni di euro «sono finiti nelle tasche di chi percepiva indebitamente il reddito di cittadinanza», come si legge in un comunicato dell’Arma.
È l’ennesima amara disamina del “pericoloso sommerso” che esiste dietro il mondo del reddito di cittadinanza. E c’è da constatare che, anche se notevoli sono i risultati ottenuti dall’Ispettorato del Lavoro dei Carabinieri, continuano, a valanga, ad essere segnalate le irregolarità.
Tutto questo equivale a dire che ad oggi mancano ancora regole certe in merito ai controlli da attuare per arginare sul nascere il triste fenomeno.
Il comunicato dei Carabinieri racconta come nella sola Regione Lazio, “su 2.504 controllati che hanno beneficiato del reddito di cittadinanza, 543 sono stati denunciati con un importo complessivo di reddito indebitamente percepito pari a 3.116.522 euro”.
“In Toscana 153 persone controllate su 1.810 non possedevano i requisiti di legge” e la truffa ammontava a “636.998 euro.
Nelle Marche sono state denunciate 67 persone su 1.447 controllate con 450.075 euro di reddito indebitamente percepito».
In Sardegna “su 3.260 persone controllate, 163 sono state denunciate, con 863.670 euro di reddito indebitamente percepito”.
In Umbria “su 554 persone controllate dai Carabinieri, 29 sono risultate prive dei requisiti, con 178.075 euro di reddito percepito indebitamente”.
Fondamentale si è rivelata la sinergia istituzionale con l’Inps, che ha prestato la propria collaborazione all’Arma. Spetterà inoltre all’ente previdenziale, già informato dei reati accertati, l’avvio dell’iter per il recupero dell’importo totale somma indebitamente percepita.
Nonostante tutto questo, ce la sentiamo davvero di dire che oggi esiste un piano di controlli efficace per stroncare sul nascere il fenomeno delle irregolarità legate al reddito di cittadinanza in Italia?
La stretta sui controlli per arginare il fenomeno dei “furbetti” del reddito di cittadinanza (Rdc), introdotta dalla legge di Bilancio 2022, è destinata a rimanere solo sulla carta. Almeno per ora. La macchina delle verifiche preventive resta ancora in attesa di tre importanti strumenti: manca la convenzione tra l’Inps, i ministeri del Lavoro e della Giustizia per lo scambio integrale dei dati sulla situazione penale dei componenti del nucleo familiare percettori dell’integrazione al reddito.
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