Esiste una valida alternativa al conto corrente e al conto deposito, scopriamola insieme

Perché molti investitori (i pochi fortunati che se lo possono permettere in questo momento), preferiscono i cosiddetti Btp, ovvero i buoni governativi poliennali del Tesoro, ai seppur sempre convenienti Buoni Fruttiferi Postali?

Cercheremo di capirlo insieme, più che mai in un momento “davvero caldo” per l’economia italiana, dove chi ha davvero la possibilità di investire del denaro per sperare di farlo fruttare, non si può permettere il minimo errore.

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Btp, Buoni del Tesoro Poliennali: scopriamo cosa sono e perché secondo gli esperti convengono

Secondo gli esperti, nel caso dei Btp, siamo di fronte ad una possibile e valida alternativa per “conservare” e far maturare denaro, più che mai in questo frangente storico, rispetto al conto corrente e al conto deposito. Cerchiamo di capire insieme di cosa si tratta nei dettagli e perché secondo alcuni i Btp sono da preferire addirittura ai Buoni Fruttiferi Postali.

I BTP Italia sono i primi titoli di Stato italiani indicizzati al tasso di inflazione italiano, emessi per la prima volta nel 2012, e pensati principalmente per soddisfare le esigenze degli investitori retail.

Sono un investimento a medio termine che fornirà un ritorno indicizzato al costo della vita. L’innovativa metodologia di acquisto diretto all’emissione (attraverso la piattaforma MOT www.borsaitaliana.it ) li rende un prodotto ideale per chi è abituato a gestire gli investimenti in autonomia attraverso sistemi di trading on line.

Caratteristiche principali dei Btp italiani

  • Maturità: 4, 6 e 8 anni
  • Tasso cedolare reale annuo minimo garantito
  • Cedola semestrale calcolata sul capitale rivalutato (in caso di deflazione le cedole sono calcolate sul capitale nominale)
  • Recupero immediato dell’inflazione in quanto il pagamento della rivalutazione capitale avviene semestralmente
  • Rimborso del capitale alla pari, anche in caso di deflazione (deflation floor)
  • Pagamento del bonus per gli investitori retail che acquistano i BTP Italia all’emissione – durante la Prima Fase del periodo di collocamento – e li detengono fino a scadenza.

Qual è il tasso di interesse reale annuo minimo garantito dai BTP Italia?

Il giorno prima dell’inizio del periodo di collocamento, il Tesoro annuncerà il tasso di interesse reale annuo minimo garantito (tasso cedola) sulla base delle condizioni di mercato dello stesso periodo.

I BTP Italia possono essere acquistati all’emissione direttamente on line, attraverso qualsiasi sistema di home banking dotato di funzionalità di negoziazione on line, durante il periodo di collocamento. Come per tutti gli altri titoli di Stato italiani, anche i BTP Italia possono essere acquistati all’emissione presso lo sportello della banca dell’investitore o presso l’ufficio postale.

Prendiamo in considerazione un prodotto recentissimo, che gode di alta considerazione, il BTP Tf 1,85% (codice ISIN: IT0005408502) emesso il 20 aprile del 2020 e con scadenza al 1° luglio del 2025. Si tratta di un bond a 5 anni (3,19 anni residui) emesso nel cuore del primo lockdown, in piena pandemia e con lo spread in risalita.

Il bond stacca la cedola semestrale ogni 1° luglio e 1° gennaio di ogni, fino a scadenza. L’interesse lordo e netto a 6 mesi è pari rispettivamente allo 0,925% e o,809%, mentre il rateo in corso è pari a circa lo 0,57% (0,50% netto).

Al prezzo di mercato di stamane, 101,52 centesimi, il rendimento effettivo netto è pari all’1,194%. Infine arriviamo al rendimento reale, ossia quello depurato dalla ritenuta, le commissioni e l’inflazione. L’esito non dovrebbe cambiare neanche per il 2023, almeno a stare alle attuali previsioni sul carovita elaborate da Bankitalia.

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