Il Def (Documento Economico Finanziario) è realtà. Nonostante le non poche difficoltà è arrivato l’ok del Senato.
Da ricordare che, in un delicatissimo momento economico, con le famiglie e le aziende letteralmente all’angolo, la manovra di “aiuti economici” si rivela fondamentale per arginare l’emorragia del Paese.
Non è stato semplice e ancora non lo sarà per il Governo Draghi, la cui “battaglia” si combatte su tre campi diversi: le risorse da erogare per arginare il caro-energia, il complesso mondo dell’edilizia privata con il Bonus Case e la necessità di trovare alternative urgenti al caro-benzina, con la Russia pronta a chiudere tutte le porte e l’Algeria sull’uscio pronta a chiudere un accordo “alle sue condizioni”.
Dopo l’approvazione alla Camera dei Deputati, è arrivata anche quella al Senato. Palazzo Madama ha dato il via libera alla delibera di maggioranza sul Documento economico e finanziario (Def) con 221 voti favorevoli , 40 contrari e un astenuto.
Il Senato ha approvato anche un altro testo che era già passato con il voto della Camera. Siamo di fronte alla delibera che approva la relazione del governo in cui vengono aggiornati gli obiettivi di finanza pubblica.
Qui i voti favorevoli sono stati 230 i contro 18 astenuti 19.
La maggioranza chiede all’esecutivo di tenere “adeguatamente conto” dei risultati dell’indagine conoscitiva delle commissioni Finanze. Ma soprattutto chiede di andare avanti con la delega fiscale “in uno spirito di piena collaborazione”.
A governo si chiede di attuare una riforma che attui una semplificazione fiscale e sia finalizzata alla riduzione della pressione fiscale complessiva.
Il ministero dell’Economia guidato da Daniele Franco dovrebbe scrivere nei prossimi giorni un decreto legge in cui saranno attesi tra i 5 e i 6 miliardi di euro di aiuti.
Tra queste misure, ve ne sono alcune destinate a incidere sul costo dell’energia.
Si legge nella delibera, che il governo dovrà «utilizzare gli spazi derivanti dalla manovra per nuove iniziative espansive predisponendo ulteriori interventi di contenimento dell’aumento dei prezzi dell’energia nonché rivedendo il sistema dei prezzi di riferimento e combustibili».
Tra i punti della delibera, come già detto, c’è anche quello relativo al Superbonus, l’incentivo per una serie di opere relative all’edilizia privata.
Il governo dovrà prorogare entro giugno il termine che impegna le case unifamiliari a realizzare i lavori del 30 per cento per usufruire di questo incentivo.
Aspra critica arriva da parte di Giorgia Meloni, leader dei Fratelli d’Italia. «Non c’è niente di nuovo nella delibera maggioritaria del Def approvata oggi alla Camera. Il governo Draghi perde l’ennesima occasione per dare una svolta all’economia italiana.
Aumentano tasse e carico fiscale sugli immobili, nessun provvedimento per superare il blocco al Superbonus imposto dalle banche per il trasferimento dei prestiti a famiglie e imprese.
E ancora ci sono risorse insufficienti per le scuole e l’assenza di un piano per mettere in sicurezza le imprese colpite dall’aumento dei prezzi delle materie prime».
Meloni ha aggiunto ancora frasi al vetriolo. “Il governo dei migliori è confermato da Pd e Sinistra e va avanti con sussidi e tasse”.
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