Entriamo nella delicata sfera del pagamento, tanto atteso, della quattordicesima dei pensionati di casa nostra, che non spetta naturalmente a tutti e che però, naturalmente, rappresenta una manna dal cielo in tempi di vere e proprie “vacche magre”.
Per molti ma non per tutti. E non è certo lo spot di una nota pubblicità. Quando si parla di erogazioni di pensioni, di anzianità e anche in modo indiretto di soggetti fragili, in Italia siamo di fronte ad argomenti importantissimi, soprattutto alla luce della delicatissima contingenza economica che attraversiamo.
I nostri pensionati, soprattutto chi vive o forse sarebbe meglio dire “sopravvive”, con la “minima”, ovvero poco più di 500 euro al mese, non possono che aspettare con ansia quello che è un pagamento integrativo che arriva in piena estate. E che certo non può che essere accolto con il sorriso, di questi tempi che motivi per sorridere ce ne sono veramente pochi. Senza dimenticare che i cittadini attendono anche l’attesa riforma pensionistica.
Stiamo parlando della14esima, che altro non è che “il bonus estivo” che l’Inps paga a luglio di ogni anno, automaticamente, a quegli cittadini, che ne hanno diritto.
Le nuove regole sulle pensioni hanno aumentato l’entità della somma integrativa per “gli over 64” con reddito individuale complessivo non superiore a 1,5 volte il trattamento minimo del Fondo Pensione Dipendenti, ovvero 9.786,86 euro, e nel caso di Pensionati residenti all’estero deve comprendere anche i redditi esteri compresa la pensione straniera.
Per coloro che non superano il suddetto reddito, l’importo della 14esima sarà di € 437 circa (436,80) se rivendicano un’anzianità in Italia fino a 15 anni se dipendenti sono dipendenti e fino a 18 anni se autonomi. L’importo sarà di € 546 con contributi fino a 25 anni se dipendenti dipendenti e fino a 28 anni se autonomi. L’importo, infine, sarà di 655 euro con contributi oltre 25 anni se dipendenti sono dipendenti e oltre 28 anni se autonomi.
Le nuove norme prevedono anche la somma aggiuntiva da corrispondere a favore di soggetti che percepiscono un reddito compreso tra 1,5 e 2 volte il trattamento minimo menzionato (ovvero tra 9786,86 e 13.049,14 euro), ma con la previsione di importi inferiori che vanno da 336 a 504 euro.
Ecco per la precisione lo schema dei pagamenti per il 2022.
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