Dalla fine di giugno sarà obbligatorio per tutti gli esercenti e i possessori di attività accettare l’utilizzo del Pos per qualsiasi acquisto, ma si teme per i guadagni
Dall’inizio di questa estate tutti gli esercenti saranno obbligati ad accettare il pagamento elettronico tramite Pos a saldo di scontrini di qualunque entità.
Che si tratti di un pacchetto di gomme, di sigarette o un gelato, tutti gli esercenti saranno costretti ad accettare il pagamento con carta, al netto però di guadagni che non sempre superano i costi.
Pagamento con Pos obbligatorio da giugno
Le misure del governo per dare una sforbiciata all’evasione fiscale passano anche dall’obbligo di possedere un terminale Pos in tutte le attività commerciali.
La misura è stata mediamente accettata da tutti ma con l’obbligo che si profila per giugno si cominciano a sollevare le prime perplessità riguardo gli effettivi guadagni rispetto ai costi di gestione di tutti gli esercenti.
Come riportato da Il Resto del Carlino, molti esercenti non contestano l’utilizzo del Pos in sé ma solo in relazione ai costi di gestione troppo elevati per acquisti di poco valore nominale. “Si tratta di un servizio – commenta il gestore di una gelateria – e come tale deve essere pagato. Dunque non contesto il fatto che all’utilizzo del pos vengano abbinati dei costi, ma penso che da quando diventa obbligatorio per tutti, questi vengono contenuti il più possibile per non diventare l’ennesimo balzello sulle spalle di chi svolge un’attività“.
“Il problema riguarda soprattutto i monopoli – contesta il gestore di una tabaccheria – dove i margini di guadagno, già risicatissimi, vengono ulteriormente ridotti dalle commissioni. Per questo motivo sono contrario all’obbligo. A queste condizioni, sicuramente. Spero che la nostra categoria intervenga nel merito della questione, rimarcando la necessità di effettuare interventi migliorativi sul tema dei costi. Dopo di che sì, l’altro giorno ho effettuato il pagamento bancomat a un cliente che aveva acquistato caramelle per meno di un euro. E non è stata la prima volta“.
“Abbiamo sempre accettato i pagamenti tramite pos, a prescindere dagli importi – rimarca il possessore di una ferramenta – ma il tema delle commissioni, soprattutto per quanto riguarda le carte di credito, deve essere discusso e risolto una volta per tutte. Senza contare il fatto che gli esercenti devono sostenere costi legati anche all’acquisto e alla gestione dello stesso pos stesso. E’ giusto offrire un servizio ormai necessario, ma non è giusto che questo si traduca in costi più elevati per i lavoratori. E poi perché quest’obbligo non vale anche nei parcometri delle città, dove non tutti hanno a portata di mano un telefonino con un’app da scaricare e sarebbero più felici di poter pagare con carta? Dovrebbe essere consentito poter pagare con carta di credito o bancomat anche ai totem dei parcometri“.