La situazione sta tornando alla normalità dopo che l’avvenimento ha gettato nel panico la città.
Venerdì scorso la rete informatica di Civitavecchia Servizi Pubblici Srl ha subìto un attacco ransomware. Si tratta di un potente virus informatico che ha causato la sospensione delle attività. I tecnici sono al lavoro per ripristinarla. Vediamo bene cos’è successo.
Attacco informatico Civitavecchia: ecco cosa sta succedendo
Il responsabile della rete ha chiuso tutte le postazioni di lavoro per evitare che il virus si propagasse. I servizi saranno comunque aperti al pubblico a partire da martedì 19 aprile. Tra i citati servizi riportiamo il Centro di raccolta “porta a porta”, il centralino telefonico, e l’ufficio protocollo che potrà ovviamente rilasciare solamente documenti in formato cartaceo. Saranno sospesi quei servizi legati alle email da e verso i fornitori.
Nessun dato è stato trafugato. Si conta di tornare alla normale nel più breve tempo possibile, anche se si è trattato di un attacco hacker di rilevante entità.
Il responsabile della sicurezza si è attivato da subito con azioni di contrasto mirate per circoscrivere il perimetro oggetto di attacco.
Attacchi hacker: un problema che si evolve ma che non scompare
Su criptomercato ci occupiamo di riportare principalmente le notizie inerenti a criptovalute ed NFT. Tra gli ultimi avvenimenti nefasti ricordiamo il furto di alcuni NFT di una nota collezione, i Bored Ape Yacht Club. Alcuni di questi sono stati infatti rubati dopo che una serie di profili Twitter verificati sono stati presi di mira in un sofisticato attacco di phishing.
I truffatori hanno hackerato una serie di account Twitter di alto profilo e pubblicato tweet che indirizzavano gli utenti ignari a un falso “sito di airdrop” per ApeCoin.
Una vittima ha affermato di aver perso due NFT, nonostante avesse ignorato le richieste del sito Web che le esortavano a connettere il proprio portafoglio.
La truffa ha generato proventi di almeno 46 ETH, per un valore di oltre $150.000 agli attuali tassi di mercato.