I i buoni fruttiferi postali, negli anni, sono stati oggetto di aggiornamenti ed evoluzioni.
I prodotti di risparmio e di investimento offerti dalle Poste Italiane, di cui fanno parte i Buoni Fruttiferi, hanno sempre rappresentato “contenuti finanziari” tenuti in altissima considerazione da famiglie e imprenditori.
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Buoni fruttiferi postali: ecco perché storicamente gli italiani li prediligono rispetto ad altri prodotti
Gli italiani sanno bene come risparmiare, e storicamente rappresentano un popolo abituato “a soffrire”, a saper gestire il poco che hanno, a contenere le spese. Soprattutto a convivere con periodi economici difficili e controversi, che come durata hanno superato di gran lunga quelli “più facili e spensierati”.
I prodotti del Risparmio Postale – costituiti da libretti di risparmio per un totale di 103 miliardi di euro e buoni fruttiferi postali per un totale di 216 miliardi di euro – sono garantiti dalla Repubblica Italiana e, con quasi 150 anni di storia, rimangono prodotti di risparmio affidabili e unici per 27 milioni di italiani.
I Consigli di Amministrazione di Cassa Depositi e Prestiti SpA (CDP), in qualità di emittente, e di Poste Italiane SpA (Poste Italiane), in qualità di distributore, hanno approvato, alla fine del 2021, i termini di un nuovo accordo, fino al 2024, sul risparmio postale.
Lo storico rapporto tra CDP e Poste Italiane, distributore unico per legge di prodotti di risparmio postale, si è ulteriormente rafforzato con un accordo che copre sia il periodo del Piano Strategico 2022-2024 di CDP che quello di Poste Italiane Sostieni e Innova 2024.
Lo schema di remunerazione relativo alla distribuzione dei prodotti di risparmio postale, precedentemente basato principalmente su commissioni upfront, prevede ora una remunerazione mista, legata sia a commissioni up-front (variabili in base all’anno di emissione e alla tipologia di prodotto) sia a commissioni di gestione annuali (variabili in base all’emissione anno), che meglio garantisce la sostenibilità del servizio.
Garantiti dallo Stato e tassi di interesse fisso
I buoni fruttiferi postali sono una “cassa di risparmio” molto apprezzata dagli italiani che hanno somme da parte da investire senza voler entrare nel rischio del mercato azionario. Le obbligazioni fruttifere, infatti, consentono tassi di interesse fissi da tempo già stabiliti al momento dell’acquisizione e quindi della stipula del contratto. Tanto più che i buoni postali hanno la garanzia dello Stato (sai come calcolare gli interessi su un BFP?)
Quindi negli anni questo prodotto è tornato alla ribalta per coloro che non hanno fretta di riavere immediatamente i loro soldi. Da allora i tassi di interesse sui conti correnti sono andati in negativo, mantenere una grande quantità di liquidità su un deposito bancario non è più conveniente. Molti optano per l’investimento tramite buoni fruttiferi postali.
Buoni Fruttiferi Postali 5×5, ecco cosa offrono
L’ultimo buono fruttifero postale in circolazione era il 4×4 ovvero con una durata di tassi di interesse crescenti di 16 anni. Ora Poste Italiane ha introdotto il voucher fruttifero 5×5 che porta la crescita degli investimenti fino a 25 anni. Ovviamente il proprietario può riscattare il voucher in qualsiasi momento, ma il guadagno in questo caso sarebbe inferiore.
Le caratteristiche del buono fruttifero 5×5.
- dopo 5 anni ottiene un tasso annuo lordo dello 0,1%;
- dopo 10 anni ha lo 0,2%
- dopo 15 anni, 0,4%;
- dopo 20 anni 0,75%;
- dopo 25 anni, 1,5%.
Il 5×5 lo puoi acquistare in Posta o anche tramite i servizi online di Poste Italiane.