Incredibile ma vero, l’Inps per il 2022 annuncia ufficialmente gli aumenti per gli invalidi civili, sia per quanto riguarda la pensione che l’indennità.
I cambiamenti degli importi sono legati certamente all’aumento del costo della vita, che mette maggiormente in difficoltà i soggetti più fragili.
L’assegno di invalidità civile, nello Stato Italiano, ricordiamolo, è un assegno economico riconosciuto ai civili mutilati e disabili di età compresa tra i 18 ei 67 anni, con un’invalidità, derivata da una patologia per nascita o subentrata e accertata nel corso della vita per cause accidentali o naturali, compresa tra il 74% e il 99%.
Si tratta di un sostegno assistenziale, indipendente da un rapporto assicurativo e contributivo del beneficiario, ma per ottenerlo è necessario il rispetto di determinati requisiti di reddito, nonché l’opportuna verifica, periodica, delle proprie condizioni patologiche.
Invalidità, pensione e indennità: vediamo quello che accadeva nel 2021.
Il servizio era erogato per 13 mesi, non era reversibile e partiva da una base di 286,81 euro mensili.
Importante, ieri come oggi, è comprendere la differenza tra indennità di invalidità e pensione di invalidità.
Per richiedere l’indennità di invalidità era necessario avere innanzitutto un reddito non superiore a € 4.926,35.
La valutazione del reddito, nel 2021 come oggi, deve essere effettuata solo nei confronti del beneficiario del servizio economico e dal suo calcolo è esclusa la residenza principale.
La pensione di invalidità civile è un beneficio economico per i civili mutilati e disabili di età compresa tra i 18 ei 67 anni, ai quali viene riconosciuto il 100% di invalidità.
Nel 2021 venivano mantenute le stesse regole del passato per l’erogazione dell’assegno relativo alla pensione di invalidità, comprensivo dell’importo, con la sola differenza che per la pensione di invalidità il reddito annuo doveva essere essere nel limite di € 16.982,49 lordi annui. (Come vedremo le cose sono cambiate).
Tale misura è incompatibile con gli altri servizi assistenziali, mentre è compatibile con lo svolgimento del lavoro.
In entrambi i casi si può ottenere fino all’età di 67 anni.
La buona notizia, per il 2022, è che l’Inps ha previsto determinati aumenti per la pensione di invalidità, a patto naturalmente di rientrare in determinati criteri, sia per quanto riguarda il reddito, sia per quanto riguarda la propria condizione di fragilità permanente.
Pensione di invalidità, gli aumenti ci sono e come, e sono rapportati anche all’aumento del costo della vita
Pensione di invalidità (invalidità massima), ecco il nuovo limite per gli importi. E’ pari al valore di 17.050,42 lordi annui, oltre il quale i cittadini non potranno ottenere l’accesso alla pensione. Questo anche nel caso del riconoscimento di un’inabilità totale e permanente al 100%.
La pensione di inabilità agli invalidi civili sarà caratterizzata nel 2022 da un importo fissato alla quota di 291,69 euro (invalidità minima).
Tuttavia, qualora si dovessero presentare specifiche condizioni, l’Istituto Nazionale Previdenza Sociale provvederà anche all’erogazione di altre maggiorazioni.
Nello specifico, una maggiorazione di 10,33 euro al mese per gli invalidi civili che hanno meno di 65 anni.
Indennità di accompagnamento invalidi civili, ecco le novità
Per l’anno in corso 2022, l’Istituto Nazionale Previdenza Sociale ha fornito una serie di indicazioni.
Lo ha fatto in riferimento anche agli importi che potranno essere erogati in favore di coloro ai quali spetta l’indennità di accompagnamento per gli invalidi civili.
In questo caso, infatti, per l’anno 2022 l’importo risulta essere stato fissato ad un tetto di 525,17 euro che saranno corrisposti in favore del soggetto richiedente con cadenza mensile.