Dopo venticinque anni di “monopolio forzato”, finalmente per gli automobilisti di casa nostra sarà possibile scegliere a quale operatore affidarsi per il pagamento telematico dei pedaggi autostradali.
Quanto tempo è passato da quel mese di luglio del 1997, quando, alle famiglie italiane, un dispositivo di nome Telepass, strumento che apparve rivoluzionario agli occhi delle collettività, consentiva, con un abbonamento mensile, di poter evitare di pagare ogni volta i pedaggi autostradali.
Di tempo ne è trascorso talmente tanto che, nessuno, a causa dell’abitudine, si aspettava che prima o poi sarebbe arrivata una alternativa tra cui scegliere, oltre tutto clamorosamente meno costosa.
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E questo proprio quando Telepass, dopo ben 25 anni, aveva deciso di aumentare il suo canone, tra il clamore generale ma in fondo neanche eccessivo. Della serie “beati monocoli in terra caecorum, dicevano gli antichi. Una sola azienda a cui fare riferimento, nessuna opportunità di poter vagliare valide alternative.
Abbiamo quindi confrontato i servizi e i costi di Telepass, l’operatore storico (che ha recentemente, come già detto, adeguato i prezzi) e quelli del nuovo Unipolmove. Vi raccontiamo anche la novità, per certi versi, epocale, di avere a disposizione un competitor, da parte degli utenti della strada.
È finito di fatto il monopolio venticinquennale di Telepass, fino a poco tempo fa l’unico servizio di pagamento elettronico dei pedaggi autostradali.
Finalmente gli automobilisti italiani hanno un nuovo servizio tra cui scegliere. Non accadeva appunto dal 1997. L’unico competitor presente sul mercato offriva, rispetto a Telepass, questa possibilità, solo per i mezzi pesanti, grazia alla compagnia Dkv.
E succede nel momento più opportuno, ovvero quando Telepass Spa, società partecipata dalla holding Atlantia, comunica ai propri clienti un aumento del 45% del canone mensile, che è passato da 1,26 euro a 1,83 euro al mese.
Questo è il primo aumento dal suo lancio nel 1997. Ed è certo un fatto significativo che “la concorrenza” per la prima volta si sia fatta oggi avanti nel momento in cui agli automobilisti venivano proposti rincari così alti, di fronte ai quali senza l’ingresso di Unipol si sarebbe ripetiamo avuta poca scelta.
Secondo Telepass, “il cambiamento nasce a causa del cambiamento incrementale del contesto tecnologico, di mercato e organizzativo in cui opera Telepass”. Inoltre, è indicato che questo è il primo aumento, appunto, in 25 anni.
Assoutenti annuncia già un incontro con l’azienda che avrà luogo subito dopo Pasqua. Il suo presidente Furio Truzzi ha dichiarato: “Insieme alle altre associazioni intendiamo tracciare un percorso comune non solo per quanto riguarda le modifiche apportate agli iscritti ma in generale alla qualità complessiva dei servizi forniti agli automobilisti”. Il cliente ha comunque diritto di recedere dal contratto entro il 30 giugno 2022 e sei mesi per restituire il dispositivo a Telepass.
In caso di mancato recesso, le modifiche avranno effetto dal 1 luglio 2022.
Chiunque oggi può abbonarsi al servizio Unipolmove, anche chi non è già cliente Unipol. L’abbonamento consente di pagare i pedaggi in autostrada utilizzando le tratte già prenotate per i clienti Telepass, ma può essere utilizzato anche per pagare multe, bollo auto, parcheggi ZTL e persino rifornimento.
Per i primi 6 mesi il canone mensile è gratuito, poi il costo è di 1 euro al mese, a pieno regime. Quindi parliamo di un forfait di 12 euro annui contro circa 22 euro di Telepass. Unipolmove è offerto anche in versione “pay as you go”, con un costo di attivazione di 10 euro ma senza canone mensile per i mesi di non utilizzo.
Correva il 1990, era l’anno del campionato del mondo di calcio in Italia, ci preparavamo alle notti magiche di Totò Schillaci ed ecco che per la prima volta, il servizio Telepass fu messo in atto, in prova, sul tratto nord tra Calenzano – Sesto Fiorentino e Firenze, e poi sull’autostrada A1.
Riservata inizialmente alla clientela business e limitata ad una vettura, nel 1997 è stata lanciata in versione “family” e può essere utilizzata su più targhe.
Dal 2005 è attiva anche per le due ruote e ad oggi conta quasi 7 milioni di clienti con servizi che vanno dal pagamento del pedaggio alla sosta, alla ricarica dei veicoli elettrici, al rifornimento, all’accesso alle zone a traffico limitato.
Da circa ventiquattro anni il canone è rimasto costante, al netto del cambio della lira, a 1,26 euro, a partire da luglio 2022, con effetto salire a 1,83 euro al mese (+0,57 euro).
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