Axie Infinity, seguita dai principali progetti play-to-earn, è pronta a riprendersi il suo ruolo nel mercato delle criptovalute.
I token play-to-earn o P2E sono andati eccezionalmente bene durante l’ultima bull run dello scorso anno. Questi token hanno realizzato profitti incredibili, ben oltre il 100% a pochi mesi dalla nascita. Nell’articolo di oggi esaminiamo le potenziali ragioni del successo di questo settore, con uno sguardo verso la nuova generazione di progetti play to earn.
Per prima cosa diamo una definizione valida di play to earn. Play-to-earn è un argomento caldo nel mondo delle criptovalute. Come suggerisce il nome, il play-to-earn è un settore dell’industria dei giochi in cui i giocatori guadagnano giocando. Mentre la maggior parte di noi è felice di pagare per giocare a videogiochi come Call of Duty o League of Legends, solo per divertimento, questi giochi portano il concetto a un livello completamente nuovo.
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Quando i poteri del videogioco e quelli delle criptovalute uniscono le forze, puoi essere certo che succederà qualcosa di grande. Riesci a immaginare di passare ore a giocare al tuo gioco preferito e guadagnare per questo?
Questo è ciò che il P2E sta cercando di fare. In genere, i giochi premiano i giocatori con token o NFT che possono essere utilizzati nel gioco o venduti in valuta reale. In sostanza, il P2E non funziona in modo molto diverso dai mercati illeciti per gli oggetti di gioco. Molti di noi avranno acquistato monete FIFA del mercato nero, o skin particolari, durante la nostra vita da players. L’unica differenza è che mentre EA e Valve controllano attivamente lo scambio di oggetti di gioco, qui avviene totalmente ed esclusivamente tra utenti. Bella la decentralizzazione eh?
Finché il gioco sarà popolare (e quindi richiesto), le persone continueranno a fare soldi semplicemente giocando.
Il token AXS può essere comprato su:
Ci sono quattro attori principali che dominano la scena del play to earn. Decentraland (MANA), The Sandbox (SAND), Axie Infinity (AXS) e GALA sono molto più avanti della concorrenza, con capitalizzazioni di mercato multiple del loro concorrente più vicino.
Ricordo di aver acquistato AXS a $0,25 e poi venduto a $2,00. Un gran peccato in effetti. Ma il mondo delle criptovalute è così: pieno di rimorsi e di rimpianti, non vale la pena farsi coinvolgere emotivamente.
Ad ogni modo, perché i token P2E hanno questo successo?
Ci sono vari aspetti da considerare. Innanzitutto affrontiamo l’ovvio: l’intero mercato ha visto un recente rimbalzo significativo dai minimi. Bitcoin guida il mercato, quindi anche i token play-to-earn ne seguono in linea di massima l’andamento.
GALA, e con essa le altre monete P2E più piccole, tende a muoversi in maniera molto più brusca delle altre. Dove Bitcoin corregge del 52%, GALA è sceso fino all’82%. Bitcoin risale del 38%: GALA aumenta il suo prezzo del 162%. Sono dati reali dell’ultimo anno. Questa maggiore volatilità è chiamata beta, in gergo finanziario:
Beta è la volatilità di un asset rispetto all’indice. In cripto, Bitcoin è generalmente visto come l’indice. Quando un asset ha un beta più alto (>1), si muoverà più forte in entrambe le direzioni, sebbene nella stessa direzione dell’indice.
Quindi, gran parte della overperformance del settore può essere semplicemente attribuita a un proxy BTC beta più elevato.
In tutta onestà, i massimi delle monete P2E non possono essere attribuiti alla sola beta. All’inizio di questo articolo abbiamo parlato di settori. Scaviamo più a fondo. Durante il mercato rialzista, abbiamo visto l’intera capitalizzazione di mercato godere di forti guadagni, ma ci sono sempre state monete che hanno fatto meglio di altre.
Di solito, questi asset sono in qualche modo correlati tra loro. Mi vengono in mente l’hype NFT, l’estate DeFi del 2020 o il trend FOAN (Fantom, Harmony, Atom, Near). Nel momento in cui questi settori vanno bene, entrano in un loop positivo: vengono scritti articoli come questo e inizia la FOMO degli acquisti. Identifica in anticipo il paniere che overperformerà e preparati a fare soldi.
Questo settore ha il potenziale per diventare un futuro paniere di outperformer. Anche se in questo momento le criptovalute in questione sono ancora fortemente correlate, non è detto che lo saranno per sempre. A pensarci bene, questo settore è meno speculativo rispetto ad altri panieri di criptovalute.
Se le industrie dei giochi e delle criptovalute si intrecceranno ulteriormente, avremoun futuro in cui i token play-to-earn si muovono liberamente, indipendentemente dal sentimento generale del mercato. Se i players saranno in grado di conquistare una quota maggiore del mercato dei token play to earn, la speculazione passa in secondo piano, il che si tradurrà inevitabilmente in una reazione meno estrema ad eventuali pump o dump.
Dopotutto, la maggior parte dei partecipanti al mercato sta semplicemente giocando, e quindi automaticamente è meno preoccupata dai movimenti dei prezzi del resto del mercato. Un player è prima di tutto un player (incredibile!) e il denaro rappresenta solo un vantaggio collaterale rispetto al divertimento. Ovviamente i soldi piacciono a tutti.
Tuttavia, sembra improbabile un disaccoppiamento completo dal mondo delle criptovalute. Alla fine, tutti i mercati finanziari sono correlati in un modo o nell’altro e i mercati delle criptovalute avranno sempre una natura speculativa.
I giochi play to earn sono un caso d’uso interessante per un settore in crescita nell’industria blockchain. È vero che i giochi blockchain di prima classe hanno barriere più elevate all’ingresso e possono essere inaccessibili per alcuni giocatori.
Per questo motivo, sono nate vere e proprie aziende che affittano i NFT ai giocatori, spesso nate paesi in via di sviluppo. Inoltre, integrare diversi token di gioco in un unico exchange/wallet potrebbe essere molto interessante e conveniente.
Il successo di alcuni di questi progetti dipenderà dalla capacità che avranno di attrarre utenti da diversi ecosistemi. Inoltre, la situazione generale del mercato svolgerà un ruolo significativo e deciderà se Axis, GALA e gli altri potranno tornare ai massimi storici precedentemente fissati.
Possiamo dire che il play-to-earn sia ancora agli inizi. Molti esperti considerano il P2E il “futuro dei giochi” e per una buona ragione. Se il modello decolla e prende piede nel mainstream, potrebbe rivoluzionare per sempre il modo in cui vediamo i videogiochi. Invece di pagare per giocare, verrai pagato per giocare.
Il tempo come al solito ci darà le risposte che cerchiamo. Molte domande rimangono aperte: sarà fattibile a lungo termine? Il modello di business dei play-to-earn andrà a scapito del divertimento nei giochi?
In qualunque caso, il play-to-earn è un movimento molto interessante e nuovi progetti stanno spuntando a destra e a manca. Sono curioso di vedere quale sarà la nuova generazione dei giochi P2E da tenere d’occhio per la prossima bull run.
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