Flexid Technologies, una startup blockchain che promuove l’uso delle identità digitali, ha affermato che la sua soluzione è stata recentemente utilizzata da migliaia di famiglie e pazienti dello Zimbabwe che hanno partecipato a uno studio di indagine sanitaria locale.
Chi lo avrebbe detto che un giorno il mondo del digitale, parente prossimo delle criptovalute, quale quello dei blockchain, sarebbe potuto entrare dalla porta principale all’interno del mondo sanitario.
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Soprattutto chi avrebbe mai pensato che un sistema blockchain, utilizzato fin ora come portafoglio per le criptovalute, potesse diventare anche una meravigliosa “cassaforte virtuale” per tutelare e proteggere i dati dei pazienti.
Certo, il digitale e le criptovalute non potranno guarire dalle malattie gli esseri umani, almeno non ancora, ma di certo possono agevolare, velocizzare, migliorare l’identificazione e il monitoraggio magari di quei malati e di quei soggetti fragili che hanno bisogno di cure, continuate ed evolute nel tempo.
Inoltre la tecnologia e il digitale abbracciano l’etica e il sociale laddove abbracciano le necessità di paesi in difficoltà e in arretratezza rispetto ad altri.
In particolare, realizzare tutto questo, accomunando efficienza e velocità, per supportare popolazioni in netto svantaggio, da sempre, come quelle africane, vuol dire davvero tanto.
Scopriamo nei dettagli cosa è accaduto nel lontano Zimbabwe.
Una startup blockchain, Flexid Technologies, ha rivelato di aver recentemente reso disponibile la sua soluzione di identità digitale a 15.000 famiglie e 50.000 pazienti che hanno preso parte a un’indagine di base nello Zimbabwe.
Il sondaggio è stato condotto tra il 2021 e l’inizio del 2022 da un operatore sanitario locale, Ubuntu Clinic.
Flexid Technologies rappresenta oggi un’azienda blockchain all’avanguardia che incoraggia l’uso delle identità digitali.
Nelle sue osservazioni pubblicate da Techzim in seguito alla pubblicazione dei risultati dello studio, Victor Mapunga, CEO e co-fondatore di Flexid Technologies, ha spiegato perché la sua azienda ha deciso di partecipare al sondaggio.
Queste le affermazioni di Mapunga: “Riteniamo che sfruttare la potenza della tecnologia nel settore sanitario sia fondamentale per ridurre i costi e, soprattutto, migliorare i risultati dei pazienti”.
Mapunga ha anche suggerito che i risultati del sondaggio sarebbero utili per dare forma alla soluzione di identità digitale abilitata per blockchain della sua azienda per pazienti e operatori sanitari non solo nello Zimbabwe ma in tutto il continente africano.
Basata sulla blockchain di Algorand, la soluzione di identità digitale di Flexid Technologies, registrata a Singapore, consente agli utenti di autenticare istantaneamente i dati medici di un paziente.
D’altra parte, Mapunga ha affermato che l’utilizzo della blockchain per archiviare i dati protegge da problemi comuni come il furto di identità o la corruzione dei dati.
Da parte sua, Munyaradzi Chakonda, fondatore e CEO di Ubuntu Clinics, ha affermato che i risultati del sondaggio verranno utilizzati nella progettazione di una soluzione in grado di ridurre i rischi che la mancanza di accesso alle strutture sanitarie spesso comporta per le comunità vulnerabili.
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